L’accusa di Mark Webber: “La Ferrari ha distrutto Sebastian Vettel, gli ha tolto l’anima”

L’ex storico compagno di squadra del tedesco ha pesantemente accusato la Ferrari: per l’australiano, il team di Maranello ha annientato psicologicamente Sebastian Vettel, rendendolo un pilota irriconoscibile.

L’accusa di Mark Webber: “La Ferrari ha distrutto Sebastian Vettel, gli ha tolto l’anima”

Neppure il divorzio dalla Ferrari sembra aver rivitalizzato Sebastian Vettel. Dopo un 2020 da dimenticare, fino ad ora il tedesco non è stato in grado di riscattarsi nemmeno in casa Aston Martin. Le prime due gare della stagione sono state contraddistinte da errori, problemi tecnici, delusioni e penalità che lo hanno tenuto lontano non solo dalle posizioni che contano, ma anche dalla zona punti. Alla luce di questi risultati sconfortanti, persino Ralf Schumacher si è spinto a dichiarare che quanto visto in questo primo scorcio di campionato, “in qualche modo molto ricorda il suo ultimo anno in Ferrari, solo che ora è tutto vestito di verde”. 

Con queste premesse, in molti si pongono dei seri dubbi sul suo futuro. Per gli addetti ai lavori, l’ingaggio di Nico Hulkenberg come terzo pilota Aston Martin nasconderebbe un messaggio nemmeno tanto velato: in altre parole se la situazione dovesse precipitare, il quattro volte campione del mondo potrebbe essere appiedato anche nel bel mezzo della stagione

Questa decisione che aumenta la pressione nei confronti dell’ex alfiere della Ferrari, è stata analizzata da Mark Webber, ex compagno di squadra di Seb ai tempi d’oro della Red Bull. Per l’australiano, gran parte della responsabilità di quanto sta succedendo sarebbe attribuibile al team di Maranello. “Credo che la Ferrari gli abbia tolto l’anima, o almeno una parte, in termini di fiducia. Lo ha distrutto”.

Dal suo punto di vista, la completa mancanza di fiducia nei suoi confronti e il malessere per la scorsa stagione disputata da separato in casa, lo hanno annientato psicologicamente. Lui che per anni ha condiviso il box con il pilota a lungo considerato l’erede di Michael Schumacher, ricorda infatti che il quattro volte iridato, nel suo periodo più vincente se non partiva in mezzo alla griglia era destinato a non avere rivali. Persino Hamilton si stropicciava gli occhi meravigliandosi per le prestazioni inavvicinabili del tedesco.

A questo punto, il 44enne ex pilota che in carriera ha corso anche per Williams, Jaguar e Minardi, aggiunge che le attuali monoposto non si adatterebbero allo stile di guida dell’ex Red Bull: dati alla mano, è lampante che Vettel prediliga vetture con molto grip e alto carico aerodinamico. “È un pilota molto sensibile, che ha bisogno di sentire al massimo l’auto” ha precisato augurandosi che l’ex-teammate potrà ritrovare il sorriso prima di abbandonare per sempre questo sport.

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