Jean Todt svela i retroscena della trattativa che avrebbe portato Senna alla Ferrari

L’attuale presidente della FIA ricorda che nel 1993 Senna si propose come pilota alla Ferrari. Le trattative non arrivarono però alla sottoscrizione del contratto per due motivi: ecco quali.

Jean Todt svela i retroscena della trattativa che avrebbe portato Senna alla Ferrari

A 25 anni dalla sua morte, le gesta dell’indimenticato Ayrton Senna continuano ancora ad affascinare gli appassionati di Formula 1. In tanti oltre a domandarsi come sarebbe finita la stagione 1994, quella in cui morì mentre stava per accendersi la lotta con Michael Schumacher, spesso si rammaricano all’idea di non averlo potuto vedere in Ferrari.

Eppure stando alle parole di Jean Todt, attuale presidente della FIA che nel suo curriculum ha ricoperto anche il ruolo di direttore sportivo della casa di Maranello, l’occasione di vedere Senna in Ferrari poteva concretizzarsi proprio in quel fatidico 1994.

Le negoziazioni con il compianto tre volte campione del mondo partirono già nel corso del 1993, quando Senna era in piena lotta per il titolo con la McLaren. Come rivelato dal francese al sito britannico RaceFans, un primo incontro di tre ore si ebbe a margine del Gran Premio d’Italia. All’epoca Magic non aveva alcuna intenzione di rimanere in McLaren, né tanto meno poteva ambire alla Williams guidata da Alain Prost, il suo rivale di sempre. L’unica soluzione fu proporsi alla Ferrari già per la stagione successiva.

Jean Todt rifiutò però l’offerta, avendo già sotto contratto la coppia Berger-Alesi. A quel punto il brasiliano gli ricordò che “in Formula 1 i contratti non sono importanti”. Jean Todt era però di ben altro avviso, e replicò che dal suo punto di vista erano invece fondamentali.

La questione giunse alla definitiva conclusione nel corso del successivo Gran Premio del Portogallo, dove Prost con un secondo posto alle spalle di Schumacher, si laureò matematicamente campione del mondo. Con quattro titoli in tasca, il francese annunciò il ritiro dalle corse, aprendo così la porta a Senna, che aveva finalmente la possibilità di guidare la Williams che aveva monopolizzato le ultime due stagioni. Da quello stesso momento svanì dunque l’opportunità di vedere Senna in Ferrari.

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