GP Giappone: ennesimo disastro Ferrari, Suzuka è d’argento

Nella gara che doveva lanciare Sebastian Vettel all'inseguimento di Hamilton, il tedesco è costretto al ritiro dopo qualche giro. Hamilton controlla e vince davanti a Verstappen. Terzo Ricciardo. Quinta l'altra Rossa di Raikkonen.

GP Giappone: ennesimo disastro Ferrari, Suzuka è d’argento

Altra debacle per la Ferrari in terra d’Oriente: dopo il patatrac di Singapore e la rimonta dall’ultima posizione in Malesia (con Kimi Raikkonen nemmeno partito), anche a Suzuka la gara della Ferrari dura pochissimo. Dopo cinque giri, infatti, Vettel è costretto al ritiro per un problema alla candela accusato già nell’installation lap. E così il tedesco deve abbandonare quasi matematicamente i sogni di gloria: l’inglese della Mercedes, grazie alla vittoria numero 61 (l’ottava in questa stagione) mette la mano sul titolo iridato, avendo ormai 59 punti di vantaggio a quattro gare dal termine. Già ad Austin il britannico ha il primo match point, in una pista peraltro dove ha vinto quattro delle cinque edizioni disputate.

La gara è priva di emozioni o colpi di scena. Hamilton scatta bene, seguito proprio da Vettel, il quale però con il passare dei chilometri è tradito da una perdita di potenza: Verstappen allora lo passa al tornantino e all’inizio del secondo giro viene sverniciato sul rettilineo anche da Ricciardo e Bottas. L’ingresso della Safety Car al secondo giro per l’incidente di Carlos Sainz poteva essere l’ultima speranza per tentare di risolvere il problema alla vettura in corso d’opera. Tutto inutile. Alla ripartenza anche Esteban Ocon (Force India) supera il tedesco, dopodichè il team radio che ammazza ogni tentativo di rimonta: “Box, Sebastian, box. We have to retire the car“.

Di lì in avanti la corsa non regala scossoni. L’unico spunto è fornito da Max Verstappen che per tutta la gara tallona da vicino Hamilton, senza però avere mai la concreta possibilità di attaccarlo. L’inglese, quindi controlla, marca l’olandese in occasione dell’unico pit stop fermandosi un giro dopo, e si invola verso il suo quarto titolo mondiale, ormai a un passo.

Nelle interviste post gara Vettel è sembrato stizzito, oltreché deluso. Alla domanda se il Mondiale si possa considerare definitivamente andato risponde in maniera un po’ piccata: “Non serve un genio in matematica per capire che adesso è dura“. Anche se subito dopo prova a guardare con ottimismo agli ultimi round: “Ma adesso dobbiamo tornare a casa e riposarci. Abbiamo le possibilità per far bene nelle ultime quattro gare“. Il Cavallino ha quindi potuto puntare su unico alfiere, un Raikkonen che scattato decimo è giunto quinto al traguardo: partito bene, il finnico ha azzardato un sorpasso all’esterno di Hulkenberg perdendo un po’ di terreno, per poi rimontare fino alle spalle di Bottas non riuscendo comunque mai ad avvicinarsi.

Terzo un ottimo Daniel Ricciardo che conferma la sua costanza conquistando l’ennesimo podio stagionale. Altra prestazione super anche da parte di  Ocon – sesto – davanti al compagno di squadra Sergio Perez. A punti – e in maniera sorprendente – anche entrambe le Haas: Magnussen ottavo e Grosjean nono. Chiude la top ten Felipe Massa.

Il Circus adesso si ferma per due settimane e tornerà domenica 22 sul Circuito delle Americhe dove Hamilton proverà a chiudere la pratica: se dovesse vincere e Vettel classificarsi sesto, oppure dovesse arrivare secondo e il tedesco nono sarebbe matematicamente campione del mondo. 

 

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