Ospite de La politica nel pallone, Flavio Briatore ha espresso il proprio commento sull’inizio di stagione non proprio esaltante della Ferrari. Da ex manager della Formula 1, l’imprenditore e talent scout che ha contribuito all’ascesa di due campioni come Michael Schumacher e Fernando Alonso, non ha usato mezze misure per criticare l’esordio deludente del Cavallino Rampante.
Dopo il contatto andato in scena al primo giro del GP di Stiria, il ritiro di entrambe le Rosse ha messo anzitempo fine ad una corsa che si preannunciava molto difficile. “Dopo 300 metri due macchine che non ci sono più è un disastro, vanno rispettati ingegneri e meccanici e i colori del team, come la Ferrari”, ha sottolineato ribadendo che la macchina non è proprietà dei singoli piloti, ma lo strumento messo a disposizione dal team per cercare di vincere.
Detto in altri parole, i piloti dovrebbero solo guidarle nell’interesse della squadra. Per farlo è però necessaria quella disciplina che al momento manca. “Io gli avrei fatto una multa salata del 5-10% del salario, l’unico modo è toccarli sui soldi” ha aggiunto condannando l’irruenza di Leclerc, che cercava di infilarsi in un buco dove non c’era spazio.
Da un’analisi più approfondita, Flavio Briatore si è però convinto che il problema non sia riconducibile alla sola coppia di piloti, ma alla gestione più in generale della Scuderia. “Alla Ferrari manca un comandante” ha dichiarato alludendo alle scelte poco condivisibili prese con la fine dell’era Montezemolo. E anche quest’anno le decisioni inspiegabili stanno ritorcendosi contro. Un caso lampante è relativo alla gestione di Sebastian Vettel: il divorzio anziché a inizio stagione, sarebbe potuto arrivare più tardi, al fine di motivare il pilota che corre ora da separato in casa.
Come se non bastasse, anche l’auto non è affatto competitiva. Le prestazioni da monoposto da centro-classifica sono imbarazzanti e lontane da quelle viste negli ultimi anni. “La macchina è molto lenta, non è solo un problema di piloti, se la può giocare per il terzo o quarto posto, non va veloce né sul bagnato né sull’asciutto”. Alla luce di queste considerazioni, conclude affermando che con una vettura del genere, nemmeno un sei volte campione del mondo come Hamilton potrebbe fare dei miracoli. “Il pilota può fare una differenza di 1-2 decimi, non di secondi”.