Ferrari: la scarsa competitività è conseguenza di una torbida e clamorosa spy-story

A lanciare la bomba è stato il giornalista Giorgio Terruzzi, affermando che la crisi di risultati della Rossa sarebbe legata ad un uomo del team, che non si sarebbe fatto scrupoli a fare dello spionaggio industriale.

Ferrari: la scarsa competitività è conseguenza di una torbida e clamorosa spy-story

Dopo la celebre spy story che nel 2007 che coinvolse Ferrari e McLaren, il Circus iridato potrebbe trovarsi di fronte ad un nuovo scandalo. Così come ai tempi di Massa e Raikkonen, anche in questo caso la parte lesa sarebbe il Cavallino Rampante, che come tutti hanno avuto modo di appurare, con la stagione 2020 non è stata in grado di mettere in pista una monoposto da top-team.

Dopo tre gare, di cui l’ultima all’Hungaroring conclusa con entrambe le vetture doppiate, la crisi di risultati è talmente evidente da non lasciare speranze per il futuro della stagione. Per fornire una spiegazione della debacle sono state formulate diverse teorie, ma l’ultima che ha iniziato a circolare nell’ambiente ha veramente del clamoroso.

Ad aver lanciato quella che è una vera e propria bomba è stato Giorgio Terruzzi, giornalista esperto in tutte quelle che sono le dinamiche e i retroscena della Formula 1. Come da lui premesso, la scarsa competitività della Ferrari ha radici che affondano alla seconda metà del 2019, e più precisamente al Gran Premio d’Italia vinto da Charles Leclerc.

Quell’affermazione del monegasco, braccato per tutta la gara da un Lewis Hamilton incapace di superarlo in pista, fece sorgere diversi dubbi sulla potenza del motore Ferrari. L’idea che nel propulsore della Rossa ci fosse qualcosa di irregolare, iniziò a farsi strada tra la concorrenza, che puntò il dito contro la monoposto emiliana. Ed è a questo punto che succede qualcosa di imponderabile: qualcuno all’interno della Ferrari avrebbe rivelato alla concorrenza cosa rendeva la power unit velocissima.

Grazie alla talpa, il team rivale avrebbe sporto denuncia alla FIA, che a sua volta avrebbe chiuso le indagini con il famoso e tuttora molto chiacchierato accordo segreto con la Ferrari. Come conseguenza dello spionaggio industriale, la scuderia italiana avrebbe dovuto rivedere tutti i piani di sviluppo della vettura in configurazione 2020.

Stando alle indiscrezioni, in casa Ferrari avrebbero sfruttato una zona grigia del regolamento che si poteva prestare a contestazioni, senza però cadere negli estremi per la squalifica. Sottostare al compromesso ha di fatto limitato la competitività della Rossa, che oggi non riesce più a tenere il passo dei migliori.

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