Ecco perché Nico Rosberg gioirebbe se Hamilton dovesse battere i record di Schumacher

Lewis Hamilton si sta velocemente avvicinando ai record di Michael Schumacher. Qualora dovesse superarli, il suo ex compagno di squadra Nico Rosberg non ne sarebbe affatto dispiaciuto. Ecco per quale ragione sta incrociando le dita per lui.

Ecco perché Nico Rosberg gioirebbe se Hamilton dovesse battere i record di Schumacher

Quando a fine 2006 Michael Schumacher si ritirò dalle corse, in molti erano convinti che i suoi record non sarebbero stati battuti da nessun altro pilota. Con sette titoli mondiali e 91 vittorie in carriera, il tedesco sembrava imprendibile.

Ma chi all’epoca si dimostrava scettico, oggi dovrà necessariamente ricredersi. Il pilota che attualmente ha tutte le carte in regola per superare il kaiser di Kerpen è Lewis Hamilton. Il cinque volte campione del mondo anglo-caraibico ha debuttato in Formula 1 la stagione successiva a quella in cui Schumi concluse la sua avventura in rosso, e da allora, soprattutto durante il periodo in Mercedes, ha collezionato un gran numero di vittorie che lo hanno portato a ridosso dei record del tedesco.

A detta di molti osservatori, Hamilton potrebbe eguagliare e superare l’ex pilota di Ferrari e Benetton già nel 2020. A quel punto verrebbe ricordato come colui che è stato in grado di fare meglio dei numeri impossibili raggiunti dal “cannibale”.

Tra coloro che pensano che il cinque volte campione del mondo possa fare meglio di Schumacher, troviamo anche Nico Rosberg. L’ex compagno di squadra laureatosi campione del mondo nel 2016, ha affermato che gioirebbe all’idea di vederlo ritoccare le statistiche da primato di Schumacher. Dal suo punto di vista, una simile impresa rivaluterebbe il suo titolo di campione del mondo conquistato battendo il pilota inglese: “Non sarebbe male vedere Hamilton diventare il più grande pilota di tutti i tempi e superare i record di Schumacher, mi fa pensare “Ok Nico, hai fatto un gran lavoro””.

Essere ricordato come colui che è riuscito a sconfiggere il pilota più titolato della storia, diverrebbe a quel punto un motivo di vanto e di orgoglio. Anche perché per sua stessa ammissione, per batterlo non solo ha dovuto spingere al massimo in pista, ma ha anche dovuto cambiare mentalità. Proprio per questa ragione nel 2016 si è avvalso del supporto di uno psicologo per otto ore alla settimana. “Dedicavo ogni singolo secondo della mia vita per vincere la gara successiva e il campionato. Lewis mi ha spinto a cercare modi per diventare il migliore, più di quanto avessi mai pensato di fare, proprio perché lui è il migliore di sempre o sicuramente tra i migliori. Perciò per batterlo devi dare tutto quello che puoi. È l’unico modo per batterlo” ha svelato il figlio di Keke, che alla fine è stato premiato con quel titolo mondiale che tanto aveva sperato di vincere.

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