Incredibile epilogo al Gran Premio di Singapore, quattordicesimo appuntamento iridato. O meglio è più appropriato parlare di incredibile prologo: incidente al via che vede coinvolte entrambe le Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen e la Red Bull di Max Verstappen. Sono le 14.03 e la corsa ha già perso tre degli indiscussi protagonisti. Tegola soprattutto per il tedesco della Rossa, che aveva la ghiotta occasione di riportarsi in testa alla classifica mondiale. Il colpo grosso lo mette a segno Lewis Hamilton che con una gara in assoluta tranquillità porta a casa la 60esima vittoria in carriera, ma soprattutto sale a +28 sul diretto rivale.
In una Marina Bay sorprendentemete bagnata, Raikkonen ha uno spunto nettamente migliore dei tre che lo precedono e mantenendo una traiettoria interna affianca Verstappen. Nel contempo però Vettel stringe verso il centro del rettilineo obbligando l’olandese della Red Bull a sterzare verso sinistra: le ruote di Kimi e di Max impattano, il finlandese si gira in rettilineo scaturendo una carambola impazzita che mette fuori gioco nell’ordine lo stesso Verstappen, il compagno di squadra (che va in testa coda alla curva successiva) e Fernando Alonso costretto al ritiro dopo quattro giri per i danni alla sua monoposto.
Il resto della gara non offre grandissime emozioni: nella prima parte di gara Hamilton guadagna gradualmente vantaggio sul suo avversario più pericoloso, l’altro alfiere della Red Bull, Daniel Ricciardo – scavalcato proprio nei concitati momenti iniziali – costruendo un margine di sicurezza che gli consente di stare davanti alla sosta quando tutti i piloti passano dalle gomme intermedie alle slick.
La gara potrebbe svoltare al giro 38 quando Marcus Ericsson va in testacoda ed è costretta ad entrare la Safety Car: ma è solo un’illusione dal momento che alla ripartenza Hamilton allunga nuovamente e l’australiano non riesce mai realmente a impensierire il britannico. Terzo arriva un anonimo Bottas, mai in grado di lottare realmente per la vittoria, ma che contribuisce ad aumentare il divario in classifica a favore della Mercedes. Straordinaria, invece, la gara di Carlos Sainz che issa la sua Toro Rosso sino alla quarta posizione. Ancora a punti le due Force India, seppur un po’ più opache del solito (Perez quinto, Ocon decimo). Sorprendono Palmer (Renault), sesto, Vandoorne (McLaren), settimo e Lance Stroll (Williams) che compie una grande rimonta e arriva ottavo.
L’incidente di inizio gara verrà probabilmente archiviato come “incidente di gara”. Sicuramente la partenza sul bagnato ha scombussolato gli equilibri: mai a Singapore erano state montate né gomme da bagnato né gomme intermedie. I tre piloti coinvolti hanno rilasciato dichiarazioni ancora a gara in corso. Vettel non ha grande voglia di parlare: “Sono cose brutte che possono capitare. Non so cosa sia successo tra Verstappen e Kimi”. Raikkonen, laconico, si allinea: “Sono cose che capitano, anche se abbiamo pagato un prezzo troppo salato“. Verstappen, invece, non ci sta e tira le orecchie al quattro volte campione del mondo: “Non ho capito sinceramente la sua mossa. Si sta giocando il mondiale, avrebbe dovuto essere più prudente”.
Quel che è certo è che per Vettel e il Cavallino è una mazzata sul Mondiale: specie nella classifica costruttori il divario è praticamente incolmabile (475 Mercedes a 373 Ferrari), ma ardua diventa anche l’impresa di rimontare 28 punti. Anche se nulla è deciso, fino a quando la matematica consente di sperare…