Barrichello sul suo difficile rapporto con Schumacher: “Lui non mi ha mai aiutato”

L’ex compagno di squadra di Schumacher in Ferrari è tornato a parlare della difficile convivenza con il tedesco, che nelle sei stagioni trascorse insieme non lo ha mai aiutato, concentrando su di sé le attenzioni del team.

Barrichello sul suo difficile rapporto con Schumacher: “Lui non mi ha mai aiutato”

Vincitore di sette campionati del mondo piloti, Michael Schumacher è tutt’oggi una vera e propria leggenda del circus. I trionfi conquistati con la Ferrari lo hanno fatto entrare nella storia al fianco di altri miti del passato come Fangio, Senna e Lauda. Tuttavia, nonostante i numeri lo consacrino come il più titolato di sempre, in molti lo considerano anche il più antisportivo e scorretto mai visto in 70 anni di Formula 1.

I suoi più grandi detrattori, oltre ad elencare i casi più eclatanti con Damon Hill e Jacques Villeneuve, non gli perdonano nemmeno l’atteggiamento con i compagni di squadra. Tra questi Rubens Barrichello si ritiene il più danneggiato, tanto da aver dichiarato in passato che almeno uno dei campionati vinti da Schumi con la Ferrari, sarebbe in verità da attribuire a lui, che nei sei anni di convivenza fu costretto in più di una circostanza ad alzare il piede per farlo passare.

Ma oltre a questa scelta dettata dai vertici del Cavallino, Rubens Barrichello non ha mai digerito di essere stato trattato con sufficienza dal “cannibale”, che di fatto lo emarginava ridimensionandone sia l’apporto che il coinvolgimento all’interno della squadra.

Intervistato da Beyond the grid, il paulista ha nuovamente espresso tutta l’amarezza per quegli anni dove gli fu preclusa la possibilità di lottare per il titolo. Relegato al ruolo di gregario che avrebbe dovuto facilitare le vittorie del Kaiser di Kerpen, Barrichello ha voluto precisare che il tedesco non ha fatto altro che oscurarlo e sminuirlo.

Il mio rapporto è sempre stato buono con tutti i miei compagni di squadra, compreso Schumacher, anche se lui non mi ha mai aiutato e per questo non gliel’ho mai chiesto”. L’ex team-mate del periodo più vittorioso della carriera del tedesco, per suffragare la sua tesi ricorda che molte volte non appena si concludeva un meeting con la squadra, se ne apriva un altro dove Rubinho non aveva modo di partecipare. “La Ferrari era solo sua” ha sentenziato il 47enne brasiliano che ha concluso la sua carriera in Formula 1 al volante della Williams.

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