Alesi e Schumi: i figli come i padri, ma Jean non è geloso di Mick

Alesi ha iscritto il figlio Giuliano alla F4 e dice: "È gestita dall'Accademia di Francia, la differenza non la fanno i team ma i piloti". Sull'attenzione dei media su Mick dice che Michael non avrebbe permesso questa esposizione mediatica

Alesi e Schumi: i figli come i padri, ma Jean non è geloso di Mick

Per dieci anni, nel periodo che va dal 1991 al 2001 i padri si sono sfidati in Formula 1 fino ad arrivare addirittura a scambiarsi le macchine, adesso però tocca ai figli scontrarsi come rivali e chissà in futuro, diventare anche amici.

E’ quello che sta accadendo a Mick Schumi e Giuliano Alesi che, dopo essersi incontrati nei kart, stanno entrambi tentando di seguire le scie dei loro padri, partecipando nella stessa categoria, la Formula 4. A catturare l’attenzione dei media è stato però Mick Schumi, che lo scorso fine settimana si è fatto notare durante la tappa inaugurale della serie tedesca a Oschersleben, conquistando un successo. Giuliano Alesi non ha suscitato lo stesso interesse di Schumi quando due settimane fa ha ha partecipato alla competizione francese a Ledenon, anche se ha ottenuto ottimi risultati.

Ecco il commento di Jean: “Ha centrato due pole e vinto altrettante corse, non è andata bene solo gara-2 perché partiva a metà schieramento ed è stato tamponato, perdendo l’ala posteriore”. Jean non se la prende perché del figlio hanno parlato meno che di Mick Schumi e non ha alcuna gelosia.

Anzi aggiunge: “Per me Mick è come un figlio. E capisco anche che le particolari condizioni in cui si trovi Michael abbiano influito su tutta questa attenzione. Ci fosse stato lui non avrebbe consentito una simile esposizione mediatica!”.

Jean pensa di aver fatto bene ad aver indirizzato Giuliano verso il campionato francese, e lo ritiene abbastanza formativo in quanto non ci sono team, e le 20 macchine sono gestite dall’Accademia di Francia. Secondo Jean è un ottimo modo per vedere le qualità del pilota e non della squadra. E dice: “Io non posso in alcun modo influenzarlo perché non è consentito avvicinarsi ai piloti sullo schieramento di partenza e non posso comunicare con lui via radio durante la gara. Inoltre sono vietate le segnalazioni con la tabella dal muretto dei box: in sostanza il pilota se la deve cavare da solo”.

Secondo Jean, la F4 è un’ottima palestra che consente di guidare macchine di 160 cavalli che pesano solo 520 chili ed avere ottime performance.

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