Ospite principale di una conferenza che si è tenuta lo scorso 6 febbraio al teatro Olympia di Parigi, Alain Prost ha avuto modo di ripercorrere le tappe della sua storica rivalità con Ayrton Senna. Entrambi top driver, la storia ci ricorda che diedero vita ad una difficile convivenza in cui non si risparmiarono colpi bassi, accuse e polemiche di vario genere.
L’inimicizia nacque nel 1988, quando i due si trovarono a condividere il box della McLaren, l’auto più competitiva dell’epoca. Per due stagioni si sfidarono all’ultimo sangue, poi Prost decise di passare in Ferrari, ma la musica non cambiò: anche il campionato 1990 divenne una faccenda privata tra i due, così come nel 1993, quando il francese si ritrovò a guidare la Williams, l’auto imbattibile del momento.
Fino a quel momento, i rapporti tra Prost e Senna erano stati sempre molto tesi. Poi, come da lui ricordato qualche giorno fa a Parigi, l’annuncio del ritiro alla fine della stagione 1993 fece cambiare l’atteggiamento di Senna nei suoi confronti. Nell’ultima gara del campionato, Senna da vincitore abbracciò il francese invitandolo a salire sul gradino più alto del podio, dove alzò il braccio del suo storico rivale in segno di rispetto.
Per Alain Prost, quel momento coincise con la fine di un lungo ed aspro confronto. Senza il suo rivale numero uno, Senna sembrava aver perso la determinazione e la voglia di lottare in pista: la fine delle ostilità diede a Prost la possibilità di scoprire un nuovo Ayrton. “Dalla fine del 1993 Ayrton ha iniziato a dialogare con me. Mi chiamava una o due volte a settimana, a volte senza un motivo particolare, a volte anche per dei consigli. E’ successo per mesi, fino alla tragedia di Imola. Si era creato un rapporto che mai avrei pensato potesse instaurarsi, siamo diventati amici”.
Ayrton vedeva in lui un punto di riferimento, un amico con cui confrontarsi e confidarsi, al quale chiedere consigli sulla Williams, l’auto che avrebbe guidato nel 1994 e che aveva appena vinto il titolo mondiale con Prost e Hill. Anche a Imola si erano sentiti e si erano messi d’accordo che avrebbero approfondito la questione sicurezza dopo la gara. Quell’incontro non ebbe però modo di concretizzarsi: Ayrton Senna morì dopo aver violentemente sbattuto alla curva del Tamburello. Per il mondo della Formula 1 e per Alain Prost che lo aveva sfidato per anni sulle piste di tutto il mondo, fu uno shock difficile da metabolizzare. “Ho di lui un ricordo incredibile” ha quindi concluso il quattro volte campione del mondo francese.