Alain Prost sulla rivalità Vettel-Leclerc: “Si tratta di un conflitto generazionale”

L’ex pilota francese si è espresso sulla rivalità Leclerc-Vettel, trovando delle analogie con la sua carriera, dove ha dovuto confrontarsi con compagni di squadra di primo piano come Niki Lauda e Ayrton Senna.

Alain Prost sulla rivalità Vettel-Leclerc: “Si tratta di un conflitto generazionale”

Con i trionfi di Spa e Monza, le quotazioni di Charles Leclerc hanno subito una rapida impennata. Allo stesso tempo l’ennesimo errore in gara di Vettel ha rimesso in discussione la leadership in squadra del tedesco, chiamato ora ad affrontare il periodo più difficile della sua carriera.

A questo punto per cercare di dare una chiave di lettura a quanto sta avvenendo in casa Ferrari, è stato scomodato nientemeno che Alain Prost, uno dei piloti più titolati nella storia della Formula 1, conosciuto nell’ambiente con il soprannome di “Professore”. In un’intervista concessa a Motorsport-Magazine.com, la leggenda transalpina dell’automobilismo ha sostenuto che quanto sta succedendo non sarebbe nulla di particolarmente eclatante.

In altre parole l’ascesa di Leclerc rispetterebbe in pieno l’ordine naturale delle cose. Lo stesso Prost ha vissuto una situazione simile quando arrivò in McLaren nel 1984 e si trovò a combattere contro il più esperto Niki Lauda. Alla fine a spuntarla fu l’austriaco, ma solo per mezzo punto. Quattro anni più tardi le cose si invertirono: l’arrivo di Senna nel 1988 diede vita ad una delle più grandi rivalità della storia di questo sport, mettendo in discussione il ruolo di Prost che nel frattempo aveva vinto il campionato nel 1985 e nel 1986.

Di conseguenza sarebbe del tutto normale che la gente stia dalla parte di Leclerc, un pilota straordinario che in futuro farà molto parlare di sé. Vettel dovrebbe rassegnarsi di fronte all’esplosione di popolarità del compagno di squadra, ma ciò non dovrebbe comunque demoralizzarlo. “Si tratta di un conflitto generazionale” ha sentenziato il quattro volte campione del mondo transalpino.

Allo stesso tempo ha precisato di stimare il tedesco. “Mi piace Sebastian, molte persone lo criticano, ma lo apprezzo molto. Se si guarda ai grandi piloti, ai grandi campioni, tutti hanno fatto degli errori. Sono umani. Sono sicuro che Sebastian tornerà”. Da qui ha concluso sottolineando che non dovrebbe cambiare team, ma più semplicemente ritrovare la stima della Ferrari, chiamata ad aiutarlo per superare il momento di crisi.

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