Alain Prost è convinto che la Ferrari stia sbagliando nella gestione di Vettel e Leclerc

Dopo la storica esperienza come compagno di squadra di Ayrton Senna, Alain Prost è convinto che la Ferrari debba gestire diversamente la rivalità Vettel-Leclerc, pena il rischio di pagare lo scotto durante il prossimo campionato.

Alain Prost è convinto che la Ferrari stia sbagliando nella gestione di Vettel e Leclerc

Intervistato da F1i.com, Alain Prost ha voluto nuovamente parlare di quella che è l’attuale situazione piloti della Ferrari. Per il quattro volte campione del mondo transalpino, quella che si sta venendo a creare nel team di Maranello è un contesto non certo facile da gestire.

La rivalità tra Sebastian Vettel e Charles Leclerc è sempre più accesa, e in qualche modo ha delle analogie con quanto da lui stesso vissuto in McLaren nel 1988, quando in squadra arrivò Ayrton Senna, uno dei piloti più promettenti della sua generazione. Da quello stesso momento, l’antagonismo tra i due compagni di squadra arrivò a livelli mai visti prima.

Forte della sua esperienza come protagonista di una delle più grandi rivalità della Formula 1, l’ex pilota di Williams, Ferrari, McLaren e Renault, ritiene che la Ferrari sbagli a non prendere una posizione ben chiara sulle gerarchie di squadra. Se quest’anno si è di fatto concluso, dal 2020 le cose dovranno però cambiare, specie se la monoposto si rivelerà competitiva.

In questa circostanza, è logico concludere che entrambi vorranno primeggiare. Dare carta bianca potrebbe però risultare deleterio: come da lui precisato, “se la macchina sarà buona ed entrambi combatteranno per il titolo, questa lotta interna potrebbe regalarlo alla Mercedes un’altra volta”.

In altre parole la Ferrari sarebbe alle prese con una bella gatta da pelare, soprattutto in ragione del talento di Leclerc, il pilota già considerato protagonista assoluto della Formula 1 del futuro. Pur essendo ancora molto giovane, quest’anno ha messo in difficoltà il compagno di squadra tedesco, dimostrando grandi capacità di guida e una maturità altrettanto sorprendente: “E’ già una stella, si è adattato molto rapidamente allo stato di quasi n.1 in una squadra come la Ferrari che in passato non aveva mai preso un pilota così giovane” ha sentenziato il Professore, che proprio alla guida della Ferrari sfiorò il titolo mondiale nel lontano 1990.

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