Adrian Newey poteva arrivare in Ferrari, ma rinunciò per via di Schumacher

Adrian Newey ha ricevuto dalla Ferrari diverse proposte di collaborazione, ma l’ingegnere inglese, seppur tentato dalle offerte allettanti, non si è mai accasato con la Rossa. A suo modo di vedere la ragione sarebbe da ricondurre alla figura di Schumacher.

Adrian Newey poteva arrivare in Ferrari, ma rinunciò per via di Schumacher

Adrian Newey è considerato uno dei più grandi progettisti della storia della Formula 1. A detta della maggior parte degli addetti ai lavori, l’inglese sarebbe l’ultimo genio di uno sport dove anche un decimo di secondo può fare la differenza.

Lui che negli anni ’90 ha contribuito a rendere imprendibili Williams e Mclaren, da anni lavora in casa Red Bull, dove con Sebastian Vettel ha fatto incetta di titoli all’inizio di questo decennio. Da sempre corteggiato dalle maggiori squadre del Circus, in carriera non ha mai avuto modo di lavorare per la Ferrari.

Eppure come da lui stesso ribadito, i contatti con il Cavallino Rampante non sono certo mancati. Il più produttivo, dove si era arrivati ad un buon punto delle trattative, rimane legato al periodo in cui in Ferrari correvano ancora Berger e Alesi. In quella circostanza Jean Todt lo venne a prendere all’aeroporto di Bologna insieme con i due piloti ufficiali della Rossa.

Dopo aver ricevuto una proposta molto interessante, l’argomento della discussione passò su Michael Schumacher, la stella del momento su cui la Ferrari aveva messo gli occhi, e con cui contava di risollevare le sorti di una squadra che non vinceva da troppi anni. Jean Todt e Luca Cordero di Montezemolo erano pronti ad offrirgli un contratto per la stagione 1996, ma sul tedesco volevano anche conoscere l’opinione di Adrian Newey.

Sul punto il progettista aveva le idee ben chiare, e proprio in ragione delle sue convinzioni, decise di non farsi incantare dalle sirene di Maranello. “Sicuramente è stato un pilota molto temuto dai rivali, probabilmente il migliore, ma dopo una conversazione avuta con Senna, dove il brasiliano era sicuro che Schumi avesse il sistema di controllo di trazione vietato sulla Benetton, sarebbe stato quasi irrispettoso lavorare per Michael così presto dopo la morte di Ayrton”. Anche nel 2012 ricevette un’altra proposta, ma rifiutò in quanto l’offerta prevedeva il suo trasferimento a Maranello, ma pur guadagnando molto più del doppio rispetto a quanto riceveva in Red Bull, essendo stato con loro sin dal debutto in Formula 1, “lasciarli sarebbe stato quasi sleale”.

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