Nel 2100 il Pil dell’Italia sarà inferiore a quello di Iraq, Pakistan e Uganda

Uno studio dell’Università di Denver, ha provato a prospettare quelle che saranno le potenze economiche mondiali del 2100 classificate in ordine di PIL. A svettare su tutti sarà la Cina, mentre l’Italia occuperà la 23esima posizione dietro a Iraq e Uganda.

Nel 2100 il Pil dell’Italia sarà inferiore a quello di Iraq, Pakistan e Uganda

Gli esiti dello studio realizzato dal Pardee Center dell’Università di Denver non potranno che confermare i sospetti di chi considera l’Italia un Paese in declino: stando infatti a quanto stimato dai ricercatori americani che hanno preso parte a quest’analisi predittiva, nel 2100 il Bel Paese non sarà più la potenza economica che tutti noi conosciamo. 

In altre parole, oltre a non potersi più sedere al tavolo dei G8, la nostra Penisola scivolerà indietro arrivando a occupare il 23esimo posto in classifica per quanto riguarda il Pil espresso in valore assoluto. Secondo queste stime, tra 80 anni il Pil tricolore varrà solo lo 0,82% dell’intera ricchezza prodotta a livello mondiale, contro il ben più sostanzioso 2,55% di oggi. 

Gli italiani del 2100 si troveranno quindi a vivere in un Paese che, oltre ad essere scavalcato dai colossi emergenti rappresentati da Nigeria e Indonesia, sarà anche attardato rispetto ad altre realtà come Iraq, Pakistan, Uganda, Tanzania ed Etiopia.

Ma, tra tutti i 186 paesi presi in analisi, nel Vecchio Continente a non passarsela bene saranno un po’ tutti i paesi dell’Unione Europea. Se nel 1960 la potenza economica di tutte le nazioni che compongono l’UE a 28 Stati era pari al 53,8% di quanto prodotto a livello planetario, oggi il valore è sceso al 43,7%, mentre tra otto decenni sarà pari solo al 20,6%. 

In controtendenza con quanto ci si possa aspettare, quest’analisi arriva a concludere che l’unico paese europeo a migliorare la sua posizione sarà il Regno Unito, che nel giro di 80 anni grazie alla Brexit passerebbe dal settimo al sesto posto in graduatoria, ma a patto che nei prossimi decenni non si dissolverà a seguito della richiesta di autonomia da parte della Scozia o dell’Irlanda del Nord.

La regina assoluta del 2100 sarà però l’India, che nella seconda metà di questo secolo scalzerà la Cina, la prossima candidata a superare l’attuale prima potenza economica mondiale rappresentata dagli Stati Uniti. E dopo India, Cina e Stati Uniti, a dominare la scena saranno le realtà asiatiche ma soprattutto quelle africane; Ruanda, Uganda e Niger saranno i Paesi più in grado di scalare in alto la classifica.  

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