Non esiste Natale senza panettone, un dolce che da secoli rappresenta la festa italiana per eccellenza e che ogni anno torna sulle tavole come un rito collettivo fatto di profumi, attese e ricordi. La ricetta classica resta un punto fermo, con il suo equilibrio di burro, uvetta, canditi e vaniglia, ma la crescente passione per l’alta pasticceria ha trasformato questo lievitato in un vero oggetto del desiderio, dove creatività, tecnica e ingredienti selezionati convergono in edizioni che spesso diventano pezzi da collezione.
La tendenza è frutto di un’evoluzione che unisce tradizione e sperimentazione, portando pasticceri e chef a creare versioni sempre più curate, spesso caratterizzate da confezioni pregiate, lavorazioni lente e abbinamenti sorprendenti. Protagonista assoluto del segmento luxury è Marchesi, storica pasticceria milanese fondata nel 1824, che propone panettoni d’autore decorati a mano e venduti a 600 euro, mentre le confezioni in velluto raggiungono gli 875 euro. Le varianti classiche restano più accessibili, fra i 50 e i 65 euro, ma il prestigio del marchio e l’eleganza dell’allestimento lo rendono un simbolo di alta gamma nel panorama italiano.
Non meno iconica è la proposta nata dalla collaborazione tra Dolce&Gabbana e Fiasconaro, un panettone che unisce Milano e Sicilia attraverso ingredienti mediterranei e confezioni in latta dipinte da artigiani dell’isola. Il pezzo più ricercato è quello al Vecchio Samperi, venduto a 95 euro e ormai diventato un oggetto da collezione grazie al packaging in rilievo dai colori intensi. Tra le creazioni più scenografiche spicca anche “Oro Puro” di Sal De Riso, un panettone rivestito da foglia d’oro alimentare e farcito con cioccolato fondente, un vero gioiello gastronomico venduto a 175 euro che affianca versioni classiche e proposte più audaci come Zuppa Inglese o Dubai Chocolate.
Lo stile di Massimo Bottura segue un’impostazione diversa, fedele alla tradizione ma con una cura estrema degli ingredienti: la sua linea prevede le varianti classica, vegana e fragola–cioccolato, con il panettone tradizionale da 1 kg venduto a 85 euro, noto per la leggerezza dell’impasto e il profumo intenso della vaniglia del Madagascar.
Carlo Cracco risponde con una personalità più gourmet: la sua Delizia al Pistacchio, con crema al pistacchio e caramello salato, costa 65 euro e viene affiancata da una versione al cioccolato con crema alla nocciola e cacao. Il Natale 2025 vede anche il ritorno della collaborazione tra Etro e Aimo e Nadia, con panettone classico (63 euro) e pandoro (60 euro) custoditi in eleganti scatole oro decorate con motivo Paisley, abbinati a shopping bag che trasformano il prodotto in un regalo raffinato.
Iginio Massari, invece, punta su un gusto più contemporaneo con il suo panettone al Cioccolato e Lampone, caratterizzato da impasto al cacao, lamponi canditi e glassa al lampone: costa 60 euro in formato da 1 kg, mentre le edizioni speciali da 3 kg arrivano a 120 euro. Cannavacciuolo propone un viaggio nelle sue radici campane con il “Vesuvio”, rosso come una Red Velvet natalizia (51 euro), e una Limited Edition alla Melannurca Campana IGP con ganache al cioccolato bianco e perle croccanti venduta a 58 euro, senza dimenticare il panettone classico.
Ernst Knam mantiene un approccio più essenziale, con un panettone tradizionale da 40 euro e due edizioni limitate, a 55 e 45 euro, già sold out. Infine, una delle novità più fresche del 2025 arriva da Fabio Tuccillo: la “Chantilly Partenopea” combina chantilly, fragoline, glassa rosa e petali di rosa cristallizzati, con un impasto a lievitazione naturale di 72 ore arricchito da prosecco rosé. La linea include gusti creativi come pistacchio, ricotta e pere, frutti di bosco e il celebre “Scugnizzo Napoletano” con albicocca Pellecchiella e pasta di mandorla, mantenendo prezzi più accessibili a 35 euro. In conclusione, il panettone si conferma un simbolo capace di rinnovarsi senza perdere l’anima originaria. Le versioni d’autore mostrano quanto questo dolce rappresenti un patrimonio culturale prima ancora che gastronomico, e quanto la sua evoluzione continui ad affascinare, dalle tavole più semplici a quelle più raffinate.