Coronavirus: salgono a 18 le suore comboniane decedute a Erba

È stata duramente provata dal Covid la comunità delle suore missionarie comboniane di Erba. Sono 70 le religiose risultate positive, 18 quelle decedute.

Coronavirus: salgono a 18 le suore comboniane decedute a Erba

Le missionarie Comboniane dell’Istituto Pie Madri della Nigrizia, con sede a Buccinigo di Erba, in provincia di Como sta vivendo un mese da incubo a causa del Coronavirus. A metà marzo è scoppiato un focolaio di Covid e da quel momento la comunità delle religiose ha dovuto confrontarsi con l’epidemia.

Fino a due giorni fa si contavano 17 decedute, l’ultima era mancata durante il funerale di una consorella, di sr Anna Regina Pagani, il sacerdote durante le esequie aveva detto: “era pronta all’incontro con il Signore. Grande consolazione ci viene dal ricordo del bene che ha fatto in tutta la sua lunga vita“, la religiosa aveva 96 anni.

Nelle ultime ore – si legge nel sito laregione.ch – è salito a 18 il numero delle vittime“. Quest’ultima suora aveva 72 anni, da qualche giorno si trovava all’ospedale Sant’Anna di Como, sempre a causa delle complicazioni causate dal coronavirus.

Nella struttura comboniana di Buccinigo di Erba, a metà marzo c’erano 77 suore, di queste 70 sono state trovate positive e il convento, aperto nel 1930, è stato chiuso come da prassi. Le condizioni di salute delle religiose, già precarie per l’età, sono state messe a dura prova. La casa raccoglie per lo più suore anziane rientrate in Italia dopo una vita in terra di missione.

Alcune sono morte negli ospedali circostanti, altre in convento. Purtroppo due di loro si trovano ancora in condizioni critiche, le rimanenti stanno superando bene la dura prova e si spera si riprendano presto. Altri conventi, prima di questo, avevano vissuto il dramma del Covid, ma quello delle Pie Madri della Nigrizia non aveva avuto alcun sintomo. A metà marzo è scoppiato il focolaio che in velocità si è diffuso tra le consorelle. In quella data il sindaco di Erba, Veronica Airoldi, aveva segnalato a Regione Lombardia che ancora non erano stati somministrati i vaccini.

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