Coronavirus, l’appello di Demicheli: "Le scuole devono restare chiuse"

Le scuole devono restare chiuse secondo Vittorio Demicheli, che in un'intervista esclusiva ne spiega anche il motivo.

Coronavirus, l’appello di Demicheli: "Le scuole devono restare chiuse"

Per consentire una pulizia approfondita delle scuole, in molte regioni d’Italia le stesse sono rimaste chiuse fino ad oggi, e in alcune regioni del nord, c’è il rischio che la chiusura possa essere prolungata per un’ulteriore settimana. C’è chi è contrario e questa soluzione e chi invece è propenso, come ad esempio Vittorio Demicheli, epidemiologo dell’Unità di Crisi della Regione Lombardia

In un’intervista pubblicata sul Corriere, Demichelli spiega il perché le scuole dovrebbero continuare a restare chiuse. Innanzitutto, spiega che il Coronavirus preso da un singolo cittadino, si diffonde ad almeno altre due persone. Laddove, i positivi sono tanti, è chiaro che il contagio aumenta in maniera esponenziale.

L’Unità di Crisi controlla 24 ore su 24 la mappa ed il numero dei contagi e Demicheli ha spiegato come in realtà il Coronavirus sia guaribile nel 90% dei casi. I restanti però, soprattutto se sono persone con basse difese immunitarie, possono presentare gravi sintomi, al punto da richiedere la terapia intensiva.

Inoltre, continuando il discorso, spiega che non è molto utile agire dopo, in quanto ad esempio il ritmo di 5-6 contagi al giorno, come accade a Codogno in cui gli abitanti sono solo 50 mila, in una città come Milano può provocare un vero e proprio disastro. Essendo, poi, il tempo di incubazione prossimo ai 14 giorni, chiudere le scuole per un’altra settimana consentirebbe di arrivare a venerdì, con il Coronavirus già combattuto in parte, potendo così i ragazzi tornare a scuola senza problemi già dal lunedì successivo.

Altri problemi sono riscontrati dal punto di vista ospedaliero: gli ospedali nelle vicinanze delle “zone rosse” non riescono a contenere più i pazienti, in quanto sono troppi quelli tenuti a ricovero. L’unico motivo per il quale si riesce ancora a gestire la situazione è che il ritmo dei contagi è abbastanza “basso” da consentire il trasferimento delle persone in altri ospedali, per liberare posti.

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