All‘ospedale universitario francese di Nancy, il medico psichiatra Vincent Laprévote guiderà una equipe di medici per una ricerca che coinvolgerà i fumatori regolari di cannabis, con lo scopo di individuare il legame tra la distruzione dei neuroni a causa di un uso abituale di marijuana e i problemi del sistema oculare.
Lo studio, lanciato l’11 febbraio scorso, verrà eseguito su un totale di 180 fumatori di cannabis volontari, di età compresa tra i 18 e i 55 anni, selezionati tra gli oltre 300 che hanno risposto all’annuncio di ricerca per l’assunzione di fumatori di spinelli pubblicato dall’ospedale.
I partecipanti alla ricerca verranno divisi in tre gruppi:
- fumatori che hanno fatto uso di cannabis almeno 7 volte alla settimana per più di un anno;
- fumatori abituali di tabacco;
- persone che non consumano né cannabis né tabacco.
Dopo un attento controllo sanitario, analisi delle urine, test di memoria e questionari sulle abitudini di consumo del farmaco, i pazienti saranno sottoposti ad un esame che misurerà la reattività della retina agli stimoli visivi, tramite l’utilizzo dell’elettro-retinogramma, che misura la risposta dell’occhio a un segnale luminoso, per vedere cosa succede nei primi 200 millisecondi di reazione del cervello.
In un secondo momento, l’attività cognitiva sarà misurata attraverso 64 sensori posizionati sul cranio. “La maggior parte dei danni al nervo ottico non è visibile a occhio nudo. Quindi dobbiamo misurare l’attività nelle regioni del cervello con un elettroencefalogramma, un dispositivo elettro-fisiologico che offre un approccio altamente raffinato” – dice il dottor Laprévote.
Questo studio trova il suo fondamento nel fatto che il consumo frequente di cannabis a partire dall’adolescenza sembra danneggiare il sistema di comunicazione dei neuroni, i quali hanno un ruolo molto importante nel sistema visivo umano. “Potrebbe essere che la loro distruzione alteri la reattività della retina, che ridurrebbe il coordinamento e la capacità di concentrazione” – spiega Laprévote.
Il ricercatore, però, avverte e sottolinea: “Attenzione, in ospedale non si potranno in alcun modo fumare spinelli e noi non daremo niente”. Anzi, al termine delle prove, verrà offerto ai partecipanti un supporto per uscire dalla dipendenza. Ovviamente, stiamo parlando di fumatori di una droga illegale, pertanto, l’ospedale assicura la massima riservatezza a coloro che saranno coinvolti nella ricerca.