Il carismatico Sinisa Mihajlovic è tornato lì dove la sua fama era iniziata, ovvero alla Sampdoria, da ex calciatore blucerchiato e nei panni di allenatore. E che allenatore! La Sampdoria stava rischiando grosso, essendo nella parte bassa della classifica, in zona retrocessione, ma poi è arrivato, anzi ritornato, Sinisa.
Con lui in panchina i liguri blucerchiati hanno avuto una scossa eclatante: ben 19 punti, con cinque vittorie, quattro pareggi e due sole sconfitte, contro Juventus e Napoli, due squadre attrezzate per puntare allo scudetto.
Preciso una cosa molto importante, soprattutto per un nuovo tecnico: ha avuto il coraggio di lasciare fuori un giocatore come Maxi Lopez, mandandolo in tribuna, e dare fiducia ad Okaka ed il campo ha premiato questa sua scelta; la Sampdoria ha un potenziale in attacco da centro classifica ora che ha a disposizione Gabbiadini, Okaka, Maxi Lopez e Eder; anche se domenica il gol partita è arrivato grazie ad un difensore, il capitano Gastaldello, esempio di un calcio puro, non certamente quello di oggi, influenzato dal denaro.
Il tecnico serbo ha alle spalle una grande carriera da calciatore e in fatto di grinta non ha mai avuto, e non ha tutt’ora, niente da invidiare a nessuno; a guardarlo in faccia, sembrerebbe un uomo dal pugno duro ma poi vi si nota un uomo dal carattere tenace che non vuol perdere fino a quando la partita non è finita.
Dopo l’arrivo di Sinisa, la Sampdoria ha battuto Cagliari (1-0), Genoa (1-0), Udinese (3-0), Chievo (1-0) e Catania (2-0), ha pareggiato contro Lazio, Inter, Parma, e Bologna (tutte 1 a 1) ed ha perso solamente contro Juve (2-4) e Napoli (0-2). Scusate se è poco, ma Mihajlovic ha dimostrato di essere un allenatore davvero bravo e, fortunatamente per lui, la squadra sembra riuscire a seguirlo in maniera efficace.