Serie A: il Napoli di Mazzarri sempre più in crisi

L’ennesima sconfitta stagionale, stavolta a San Siro contro il Milan, rischia di essere una vera mazzata per il Napoli, la cui corsa verso il quarto posto, utile per qualificarsi alla prossima Champions League, si fa sempre più complicata.

Serie A: il Napoli di Mazzarri sempre più in crisi

Inizia ad essere un problema piuttosto serio quello del Napoli in trasferta, dove la squadra allenata da Walter Mazzarri ha incassato contro il Milan la quarta sconfitta per 1 a 0 lontano dallo stadio “Maradona”. Nelle ultime 5 trasferte il Napoli non ha trovato mai la via del gol, un record negativo che non veniva toccato dal dicembre 1979, quando arrivò a 6 di fila. L’ultimo gol l’ha firmato Elmas a Bergamo nella vittoria di Bergamo per 2-1 del 25 novembre scorso.

Dopo i ko contro Juventus, Roma ed Inter e il pari coi rossoneri nella partita di andato giocata sul proprio campo, i campioni d’Italia in carica devono tornare proprio allo scorso 25 novembre per assistere ad un successo contro una diretta rivale per la zona Champions League, cioè l’Atalanta. 

Dopo il cambio di panchina, Walter Mazzarri non sembra abbia dato niente in più a questa squadra. Dopo tante variazioni tattiche con pochi risultati le cose non sono per niente migliorate e, per giunta, in avanti si sente la mancanza di Victor Osimhen (impegnato in coppa d’Africa).

Il Napoli che si laurea campione d’Italia l’anno scorso, sbaragliando la concorrenza in un torneo senza storia, mettendo insieme risultati e calcio spettacolo, e dopo pochi mesi si ritrova in crisi d’identità. Dal presidente ai giocatori, le responsabilità del tracollo dei campioni d’Italia sono ampie.

Il percorso che sta facendo la squadra non fa vedere una via d’uscita, anzi sembra fare un passo indietro ogni volta. La situazione di classifica diventa sempre più complicata, la zona Champions League è distante infatti 7 punti e il quarto posto per la squadra partenopea dovrebbe essere l’obiettivo minimo.

Il rientro in settimana di Osimhen è l’unica cosa positiva, ma bisognerà capire come tornerà visti gli acciacchi che lo hanno tormentato anche nella seconda parte della Coppa d’Africa.

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