Sequestrati 5 milioni alla SSC Napoli per non aver pagato il fitto

L'accusa della Corte dei Conti alla SSC Napoli: danno all'erario per il fitto non versato al comune per l'uso dello stadio San Paolo; le indagini puntano all'amministrazione Iervolino e De Magistris

Sequestrati 5 milioni alla SSC Napoli per non aver pagato il fitto

Screzi a parte sulla possibilità di realizzare un nuovo stadio dove far giocare il Napoli, la fede calcistica vede molto uniti il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e il presidente del Calcio Napoli, Aurelio De Laurentiis: lui, il primo cittadino, difficilmente manca ad un match degli azzurri in occasione delle partite in casa, ed ogni volta siede accanto al patron che ha riportato la squadra in Serie A dopo la rovinosa caduta in C1.

Eppure, a leggere le carte dell’ultima inchiesta della Corte dei Conti sulle finanze di Palazzo San Giacomo, il sindaco avrebbe molto da recriminare nei confonti del presidente del Napoli: dal 2006-2007 ad oggi la SSC Napoli (Società Sportiva Calcio Napoli) non ha versato al Comune il canone di locazione dell’utilizzo dello stadio San Paolo (di proprietà comunale), sottraendo così preziosi milioni di euro alle casse dell’amministrazione locale che avrebbero potuto dare nuova linfa ad interventi utili per l’intera collettività.

Per il sostituto procuratore Marco Catalano presso la Corte dei Conti la condotta del Calcio Napoli ha arrecato un danno all’erario, e di questo la società potrebbe essere chiamata a rispondere in tribunale: sulla scorta delle indagini istruite dalla magistratura contabile, la guardia di finanza di Napoli ha infatti bloccato 5 milioni di euro depositati sui conti correnti della società presso l’Unicredit. Detto in “giuridichese”, è stato eseguito un sequestro conservativo finalizzato a “congelare” la somma di denaro pari al fitto mai versato in questi anni che la società del Napoli, se condannata all’esito di un’apposita istruttoria, sarà chiamata a versare al comune.

Unica indagata di questa vicenda per ora è la SSC Napoli come persona giuridica; le persone fisiche sono state al momento tenute fuori dal registro degli indagati ma questo non significa che la procura generale presso la Corte dei Conti non sia intenzionata ad alzare il tiro. Il prossimo step dell’inchiesta infatti, è quella di puntare i riflettori sugli amministratori pubblici, su quelli che hanno stipulato il contratto per la convenzione dell’uso dello stadio con la SSC Napoli: fatti due calcoli, è facile immaginare che la magistratura contabile guarderà alla giunta Iervolino che per prima ha siglato l’accordo e poi alla giunta De Magistris che ha rinnovato quell’intesa.

La procura ritiene, infatti, che la convenzione fosse svantaggiosa per il comune e che, nonostante questo, si sia proceduto a stringere l’accordo con la società; inoltre, chi è stato chiamato  a rinnovare l’accordo, non si è accorto dell’assenza di benefit da quella intesa. Scenario accusatorio che nelle prossime settimane potrebbe arricchirsi di nuovi colpi di scena.

Per ora l’inchiesta ha registrato un sequestro milionario, figlio di un esposto presentato lo scorso ottobre dai consiglieri comunali di “Ricostruzione Democratica” Gennaro Esposito, Simona Molisso e Carlo Iannello.

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