Una serie A che, guardando la nazionalità dei tecnici, soprattutto di quelli che siedono sulle panchine delle big, al netto di qualche eccezione, parla sempre di più italiano, segno che i mister del nostro Paese sono sempre i più validi e i più preparati; non è un caso che anche il Brasile ha affidato la propria nazionale al reggiano Ancelotti, tutto ciò conferma questa regola.
Juric, che era già stato esonerato sia a Roma che al Southampton (in Inghilterra), a Bergamo aveva una grande chance di riscatto ma a quanto pare, vedendo i risultati ottenuti, non è riuscito a cogliere questa opportunità. Una Dea che, inutile ribadirlo, nell’ultimo decennio ha totalmente cambiato il suo ruolo: è diventata una squadra da vertice e ha fatto benissimo, qualificandosi più volte per la Champions League, vincendo una Uefa Europa League e migliorando di gran lunga quello che era l’ex “Atleti Azzurri d’Italia”.
I Percassi evidentemente non ci stavano a vedere la propria creatura relegata nuovamente a metà classifica e allora, prima che sia troppo tardi e prima che la stagione sia compromessa, per sostituire il croato hanno scelto l’allenatore napoletano Raffaele Palladino (ex calciatore, di ruolo attaccante).
Per Palladino, allenatore bravo ed emergente (ha soltanto 41 anni), non ci poteva essere una piazza migliore, dopo Firenze ce la metterà tutta vista la sua forte voglia di rimettersi in gioco. Ne giova anche il campionato che diverrà ancora più competitivo, l’Atalanta infatti, questo un pronostico di chi sta scrivendo, recupererà il terreno perso.
L’ex calciatore, fra le altre, di Crotone e Juventus, nell’ultima esperienza da allenatore, a Firenze, ha raggiunto la semifinale di Conference League e un ottimo sesto posto in serie A. Ora c’è la sosta riservata alle nazionali e per lui ci sarà il tempo per impostare la squadra e ricompattarla; una cosa è certa, la rosa dei nerazzurri è valida e l’auspicio dei tifosi è di avere una classifica – e una stagione – migliore.