Il mondo del calcio italiano è scosso in queste ore davanti ad un nuovo caso di doping. A fallire il test questa volta è stato Paul Pogba, centrocampista della Juventus risultato positivo al testosterone sintetico in un controllo post-gara della prima giornata di campionato, dove i bianconeri hanno giocato contro l’Udine alla Dacia Arena, in una partita dove il calciatore non era sceso in campo.
Dopo i risultati positivi, il calciatore è stato sospeso in via cautelare per decisione del Tribunale Antidoping. Se i risultati dei primi test saranno confermati, rischia una squalifica di diversi anni. La sospensione massima in questi casi è di quattro anni, composta da un divieto iniziale di due anni che può essere raddoppiato se viene dimostrato che la sostanza è stata assunta deliberatamente.
La Juventus ha confermato la sospensione provvisoria di Pogba in un comunicato rilasciato lunedì sera, spiegando che è stata una scelta decisa “a seguito dell’esito avverso alle analisi effettuate in data 20 agosto 2023” e precisa che “la Società si riserva di valutare i prossimi passaggi procedurali“.
L’agente di Pogba, Pimenta, ha commentato: “Aspettiamo le controanalisi, Paul non ha mai voluto infrangere le regole“. Se il risultato delle prime analisi venisse confermato, si aprirebbe la procedura standard in questi casi, cioè l’istruttoria della procura antidoping, che a fine indagini potrà decidere per l’archiviazione, il patteggiamento o il deferimento ad un giudice per un processo sportivo davanti al Tna.
Pogba è tornato alla Juve nel luglio del 2022 , con un contratto da otto milioni di euro a stagione, dopo la scadenza del suo contratto di sei stagioni con il Manchester United. Purtroppo però dopo il ritorno con i bianconeri ha giocato solo una partita in campionato a causa di numerosi problemi di infortuni. In questa stagione, ha preso parte finora alle partite contro Bologna ed Empoli.