Non c’è tanta differenza col Fantacalcio, a ben vedere. Per dare una valutazione al Parma Calcio, tra i parametri tenuti in considerazione dai periti incaricati dal Tribunale di Parma vi sono stati anche i voti assegnati dalla Gazzetta dello Sport e dai “principali quotidiani sportivi” durante la stagione in corso. Così, i 120 giocatori professionisti sotto contratto col Parma (il gran numero di giocatori, secondo molti, è stato uno dei motivi del fallimento, oltre alla gestione scellerata dei conti) hanno contribuito a valorizzare il Parma Calcio con le loro prestazioni in campo.
Come avviene normalmente, sia ben chiaro. Solo che di solito a fare i prezzi dei giocatori sono gli operatori di mercato e le società detentrici del cartellino, non certo i giornali che valutano le prestazioni degli stessi calciatori. L’indiscrezione emerge dalla relazione di 94 pagine che Fabio Buttignon e Roberto Marrani hanno stilato: secondo i due docenti universitari (anche commercialisti e revisori legali), il Parma viene così stimato in una cifra che va dai 20 ai 25 milioni di euro, e verrà offerto sul mercato con una base d’asta che parte da 20 milioni di euro. Le analisi dei due esperti, oltre alle valutazioni dei giocatori, hanno tenuto conto anche del valore del marchio, dei trofei vinti, fino ad arrivare al settore giovanile e ai giocatori della prima squadra, questi ultimi valutati in base ad età, ruolo, numero di presenze, durata residua del contratto, il profilo stilato dallo stesso staff tecnico del Parma e, appunto, voti dei principali giornali sportivi.
I giocatori, che nei giorni scorsi avevano scontato del 75% il credito che vantano nei confronti del Parma, principalmente per gli stipendi arretrati, hanno anche subito la valutazione del loro salario, altra voce che ha influito nella valutazione. La cifra di 20 milioni, comunque, scenderà nel caso non si presentassero acquirenti al primo atto di vendita (6 maggio), e così via anche per le eventuali aste successive.