A pochi giorni dalla fine del campionato di Serie A è girata immediatamente la voce di una possibile cessione del Parma Calcio 1913. Secondo Gianluca Di Marzio, la società sarebbe stata venduta alla famiglia Al Mana, presidente di “Al Sharq Investment LLC” e del gruppo “SH Al Mana”.
Tuttavia, la trattativa con gli arabi non si è mai conclusa e le ultime voci affermano che l’imprenditore arabo avrebbe fino al 30 settembre per decidere se acquistare o meno il Parma Calcio 1913. Intanto, come confermato da “Repubblica Parma” con alcune foto, nella giornata del 27 agosto, Marco Ferrari, Guido Barilla, Giacomo Malmesi e Pietro Pizzarotti, tutti soci di “Nuovo Inizio”, hanno avuto un incontro con alcuni manager della famiglia Krause.
A quanto pare, come svelato da Gianluca Di Marzio nella giornata di ieri, gli incontri hanno portato i risultati sperati: “Dopo i contatti con la famiglia qatariota Al Mana, il gruppo statunitense Krause è al momento in pole per l’acquisizione delle quote di maggioranza del club. Il closing è vicino. A partire dal 15 settembre ogni giorno può essere quello giusto per la chiusura”.
Ecco di cosa si occupa la famiglia Krause
Kyle Krause, classe ’63, è il presidente del gruppo “Krause Group“, l’azienda di famiglia che agisce in diversi ambienti. Infatti, dando una spulciata al sito del Gruppo Krause, si può notare l’interesse per gli immobili e per il calcio, dal momento che il gruppo è proprietario del Des Moines Menace, squadra americana che milita nella USL League Two.
Tuttavia, la più grande industria del Gruppo Krause è quella della “Kum & Go“, la catena di minimarket situata principalmente nel Midwest degli Stati Uniti. L’azienda gestisce ben 400 negozi in 11 stati diversi, situati precisamente in Arkansas, Colorado, Minnesota, Missouri, Montana, Nebraska, North Dakota, Oklahoma, South Dakota e Wyoming. Nel 2019 ha registrato un ricavo di 2.6 miliardi di dollari dando da lavorare a 5.000 mila persone.
L’imprenditore è però molto attivo anche in Italia, ove ha acquistato la cantina “Vietti” che controlla ben 28 ettari di terreni, e la “Enrico Serafino” dal gruppo “Campari” per 6 milioni di euro.