Diego Armando Maradona è stato uno dei più forti calciatori di tutti i tempi, probabilmente il più bravo di tutti. Dal 1984 al 1991 – la parentesi più importante della sua carriera – ha vestito la maglia azzurra del Napoli; la squadra partenopea con lui in campo ha vinto: due scudetti, una coppa italia, una supercoppa italiana e infine una coppa Uefa.
Qui però si vuole discutere di un’altra importante vicenda, nel mondiale del 1986 il Pibe de Oro risultò essere il migliore giocatore del torneo e condusse la sua nazionale, l’Argentina, alla vittoria. Diego in quell’occasione, tra gli altri, fu autore di un gol bellissimo. Partì dalla propria meta campo e dribblò, come birilli, tutti gli avversari e persino il portiere; un gol pazzesco che ancora oggi viene ricordato come “il gol del secolo”. Per tali motivi, fu premiato con un trofeo individuale che è il Pallone d’oro.
Questo prezioso oggetto però, da qui parte tutto, nel 1989 fu rubato insieme ad altri suoi beni di grande valore; la rapina si verificò presso il Banco di Napoli, lì dove Diego aveva deciso di depositarlo e di custodirlo. Dopo tanti anni, precisamente il 28 Gennaio del 2016, il Pallone fu ritrovato, è ricomparso nelle mani di un antiquario franco – algerino, il signor Benchaieb.
Questo sostiene di averlo legittimamente acquistato da una piccola casa d’aste francese. Dice di non conoscere le origini del bene, la posizione dell’antiquario desta però perplessità poiché non si sa se sia in buona fede e se dica il vero anche perchè è emerso che egli – in un secondo momento – abbia provato a rivenderlo sul noto sito Ebay. Anche su di lui si indagherà.
Il bene – che vale almeno 12 di milioni di euro – attualmente è sotto sequestro su richiesta degli eredi del calciatore argentino, i figli Dalma, Giannina e Diego jr. Questi rivendicano la proprietà sul pallone che, a loro detta , non può che spettare al padre. E’ stata sospesa anche un’asta pubblica che era prevista nei mesi scorsi. Ci sono in contemporanea e in parallelo due cause, una in Francia e l’altra in Italia; si proverà a fare chiarezza per giungere ad una verità processuale. Il reato che ipotizza la procura di Napoli, che intanto ha aperto un fascicolo d’indagini, è quello di riciclaggio internazionale e sembra che tutto questo sia iniziato dall’Italia; solo successivamente, infatti, il bene è giunto in Francia.