Nessuna partita di calcio si svolgerà se non sarà garantita la presenza in campo di un medico o di un’ambulanza. È questa la proposta partita dalla Toscana in seguito al decesso di Mattia Giani, il giocatore del Castelfiorentino stroncato da un malore durante la partita di Eccellenza con il Lanciotto di Campi Bisenzio.
Il cambio di regolamento è stato avanzato da Paolo Mangini, presidente del comitato regionale toscano della Lega nazionale dilettanti, e imporrebbe che la partita risulti se al campo di gioco non siano presenti l’ambulanza o il medico. La proposta è stata inizialmente formalizzata a fine aprile al consiglio direttivo nazionale in Calabria.
Mercoledì sera si è svolta a Roma una riunione del consiglio direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, che ha visto la proposta di Magnini condivisa da parte di tutti i consiglieri, dando il via all’iter previsto per la modifica del regolamento. Nei prossimi giorni sarà competenza del Consiglio federale l’approvazione delle modifiche regolamentari, in modo tale che possano essere già adottate a partire dalla prossima stagione calcistica.
Mattia Giani aveva 26 anni ed accusò un malore improvviso domenica 14 aprile al 14′ del primo tempo durante una partita di calcio di Eccellenza Toscana. Il calciatore del Castelfiorentino United era appena tornato a giocare dopo un infortunio, e dopo un tiro in porta ha fatto alcuni passi, si è messo una mano al petto ed è collassato a terra davanti a compagni, avversari e pubblico, che includeva anche i genitori e la compagna Sofia.
Il giorno dopo ne fu dichiarato il decesso presso l’ospedale fiorentino di Careggi. Il padre Sandro Giani esternò subito la sua intenzione di presentare denuncia. “Su quel campo non c’era alcun medico, nessuna ambulanza“, disse l’uomo, rivelando che il massaggiatore della squadra ed un’infermiera che era tra il pubblico cercarono di rianimare il figlio prima dell’arrivo dell’ambulanza. “ll defibrillatore c’era, ma nessuno era in grado di usarlo”.