Un vero e proprio tiro al bersaglio, quello andato in scena stasera al San Paolo. Una serie di occasioni che il Napoli non ha saputo capitalizzare. E il calcio, si sa, è uno sport che punisce oltremodo gli errori sul campo: il Napoli pareggia 1-1, e ha tanto da recriminare. Con se stesso, innanzitutto, perché doveva chiudere la partita. Poi, con l’arbitro norvegese Moen e coi suoi collaboratori, che convalidano la rete del Dnipro in fuorigioco.
Qualificazione non compromessa, sicuramente, anche perché la partita di oggi ha dimostrato che la finale non è irraggiungibile. Soprattutto contro questa squadra, arroccata in difesa – come prevedibile -, che probabilmente farà lo stesso tipo di partita anche a Dnipropetrovsk, nella gara di ritorno fra le mura domestiche.
Niente pienone al San Paolo: è una semifinale di Europa League, l’ultima partita europea dell’anno a Napoli, ma l’avversario non richiama il pubblico delle grandi occasioni. Il tema della partita è chiaro: Napoli all’attacco tramite il giro palla, Dnipro pronto a colpire in contropiede. Pressione costante, quella della squadra di Benitez, ma sterile: prima Insigne, poi Hamsik di testa, poi ancora Insigne sul portiere in uscita non creano occasioni indimenticabili per i padroni di casa. Un Dnipro compatto, che concede pochi spazi, e così il primo tempo scivola via, senza particolari emozioni.
Nella ripresa, si intensifica decisamente il ritmo del Napoli, Dopo appena 5 minuti, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, David Lopez incorna sul primo palo e porta il Napoli al meritato vantaggio, segnando il suo primo gol in maglia azzurra. Si apre il Dnipro, e parte un incontro nell’incontro: Napoli contro Boyko, il numero uno degli ucraini, stravinto da quest’ultimo: due volte su Higuain, Insigne e ancora Higuain, in altre 2 occasioni, trovano nel 27enne portiere ospite un limite invalicabile. Ed ecco la beffa: all’81’, cross basso di Fedetskiy e deviazione in rete del neo entrato Seleznyov, in evidente posizione di offside.
Nel finale, tanta rabbia ma poca concretezza, fatta eccezione per un tiro di Gargano, neutralizzato ancora una volta da Boyko. 1-1 e qualificazione da decidere in Ucraina. Non era questo l’obiettivo di Benitez, ma la prestazione degli azzurri fa ben sperare per la gara di ritorno.