E’ morto nell’ospedale `Le Scotte´ di Siena Antonio Valentin Angelillo, l’ex attaccante di Inter, Roma e Milan, noto per le 33 reti messe a segno in Serie A nel 1958-59, primatista in un campionato a 18 squadre. I familiari hanno voluto tenere riservata la notizia del decesso avvenuto venerdì 5 gennaio, ora resa pubblica. Angelillo, 80 anni, era stato ricoverato il 3 gennaio al pronto soccorso del policlinico `di Siena.
L’ex `angelo dalla faccia sporca´, prima di arrivare in Italia giocava nella nazionale dell’Argentina dove era nato. Cresciuto in Sudamerica nell’Arsenal Lavallois, giocò anche per il Racing Club e il Boca Juniors. In Italia arrivò nel 1957 con Omar Sivori e Umberto Maschio, gruppo definito “angeli con la faccia sporca“. L’appellativo si deve a un massaggiatore che vedendoli sempre con i visi impastati di terra, li chiamò “cara sucia” ossia “faccia sporca”, il titolo si è perfezionato ricordando un film uscito nel 1938: “Gli angeli con la faccia sporca”.
Nella stagione 1958-59 Angelillo giocò con l’Inter e nonostante i suoi 33 gol gli abbiano meritato il titolo di capocannoniere, i nerazzurri non conquistarono lo scudetto. Non partecipò alla bella stagione ricordata come “Grande Inter di Herrera“. Proprio in quegli anni Angelillo s’innamorò di una ballerina e il suo rendimento ebbe un momento di pausa. Ceduto alla Roma, Angelillo disputò altri 4 campionati dimostrando nei 27 gol una ripresa. Per due volte vestì la maglia Azzurra con la qualifica di “oriundo“.
Angelillo giocò con il Milan negli anni 1965-68 (a parte una stagione con il Lecco). Nel 1968 giocò tre sole partite e segnò un gol, campionato in cui il Milan vinse sotto la guida di Nereo Rocco e Gianni Rivera.
Dopo aver giocato in serie B con il Genoa, ancora per una stagione, si ritirò dall’attività agonistica. Si mise alla prova come allenatore, ma non ebbe molta fortuna. La collaborazione con l’Inter continuò come osservatore in Sudamerica. A questo proposito, Javier Zanetti e Ivan Ramiro Cordoba sono arrivati all’Inter grazie a lui.