Come ormai si sa, nel calcio le bandiere non esistono più da parecchio tempo. Capita, quindi, che giocatori o anche allenatori decidano di dare alla propria vita e professione un percorso di vita diverso perché spinti, forse, da nuovi stimoli o da offerte economiche nettamente vantaggiose. È il caso di Roberto Mancini, ex allenatore della Nazionale Italiana che ha deciso di dimettersi da c.t. optando per un’altra sistemazione.
Proprio questa sua scelta e il suo modus operandi è stato aspramente criticato, soprattutto sui social al punto che lo stesso allenatore si è risentito in quanto afferma di essere stato trattato come il “mostro di Firenze”, come se avesse commesso il più efferato dei crimini. A partire da oggi, l’ex allenatore sarà in Arabia Saudita dove andrà ad allenare la squadra dei Green Falcons e dove intascherà un assegno faraonico.
A distanza di due settimane da quando ha annunciato, tramite Pec, di dimettersi da commissario della Nazionale Italiana, le critiche e le polemiche non sono terminate, anzi continuano. Come al solito, sui social, i commenti sono stati davvero duri e difficili da tollerare al punto che Mancini si sfoga. In volo verso la nuova destinazione, ha rilasciato una intervista telefonica all’Agenzia Italpress dove spiega le ragioni di questa sua decisione.
Sul suo profilo Instagram, ha provato a placare gli animi provando a spiegare e far capire le motivazioni dietro questa sua nuova sfida. Queste le parole che ha riservato ai suoi followers: “Ho ricevuto una manifestazione di piena fiducia sulla mia persona e di apprezzamento del lavoro svolto in questi anni dalla Saudi Arabia Football Federation che mi ha scelto per il prestigioso incarico di Head Coach della National Team”.
Si dice orgoglioso di questo nuovo progetto per cui seguirà i giovani che da sempre gli stanno a cuore. Afferma che cercherà di portare l’italianità nel mondo sentendosi orgoglioso delle sue origini italiane. I followers rispondono che va via soltanto per una questione economica dal momento che guadagnerà circa 25 milioni l’anno che aumenterebbero in caso di brillanti risultati e di conferma.
Un progetto e un ruolo importante per cui dovrà guidare la Nazionale verde al Mondiale 2026 con la possibilità di essere parte del progetto Saudi Vision 2030 per cui si prevede la candidatura anche per ospitare i prossimi Mondiali insieme all’Egitto e alla Grecia dal momento che la squadra sportiva sta investendo molto denaro.