L’Italia rischia di non organizzare gli Europei del 2032

Le parole dell'AD della Serie A sono chiare: senza adeguamenti agli stadi entro il 2026, l'Italia rischia, dopo l'assegnazione, di non essere paese ospitante.

L’Italia rischia di non organizzare gli Europei del 2032

Il rapporto tra il nostro Paese e gli Stadi è sempre una relazione complicata. Di recente si è espresso l’amministratore delegato della Serie A, De Siervo spaventa tutti ribadendo che l’Italia rischia di perdere Euro 2032, Campionato Europeo di calcio che si dovrebbe disputare appunto in Italia e in Turchia in co-organizzazione.

Da sempre si parla di ammodernare le nostre strutture sportive ma le Istituzioni sembrano non ascoltare. I nostri stadi sono vecchi, sono figli di Italia ’90 e molti di essi sono ancora dotati di pista di atletica, un’idea di stadio (per quanto riguarda il calcio) appartenente ad un’altra era. Quando l’Italia si propose alla Uefa per organizzare gli Europei – pensando di poterli ospitare da sola – presentò una lista di 10 stadi e comunque ci furono delle esclusioni eccellenti che francamente non si capirono.

Nell’elenco non figuravano Palermo e Udine, due stadi che regalano allo spettatore un’ottima visuale. Mancava peraltro il Gewiss Stadium di Bergamo che, alla luce della recente ristrutturazione, rientra a pieno titolo fra i migliori impianti sportivi italiani. L’Uefa ha poi assegnato all’Italia l’Europeo ma l’onore va spartito con la Turchia e onestamente – non perché amanti della critica – anche le case del calcio turche appaiono migliori delle nostre.

Vista la co-organizzazione serve una lista non più di 10 stadi ma di 5 e quelli sicuri nell’elenco sono: Torino, Milano e Roma. Le altre due sedi si dovranno indicare entro la fine del 2026. Di recente però sono arrivate le parole (non confortanti) del numero 1 della serie A, l’ad De Siervo confessa che la Uefa nutre parecchi dubbi sugli impianti calcistici italiani.

L’organo calcistico europeo effettuerà una valutazione entro il 2026 e se non ci saranno i progressi richiesti toglierà al nostro Paese  l’assegnazione, in parole povere: niente Europei sul nostro suolo e nei nostri stadi. Sarebbe una sconfitta che andrebbe evitata ma al momento (purtroppo) non appare così improbabile.

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