Si conclude 0-1 la partita dell’Italia contro il Malta, con gli azzurri che siglano il vantaggio grazie all’insospettato Graziano Pellè: giocatore che ha visto poco la Nazionale ultimamente, con un passato in Olanda e ora l’avventura che si sta dimostrando più che positiva col Southampton.
Le caratteristiche di uomo d’area ha occasione di dimostrarle già nel primo tempo: su cross dalla sinistra di Pasqual, Pellè svetta di testa anticipando difensore ma soprattutto portiere e colpisce la traversa. Italia che costruisce e va di nuovo a prendere un legno con Chiellini da calcio d’angolo.
Prova a tratti da considerarsi involutiva specie dopo l’espulsione del difensore Mifsud al 26′ per fallo su Florenzi. Undici contro dieci: l’Italia si è quasi spenta nella sua manovra concedendo qualche chance al motivato attaccante del Malta Failla. A seguire Misfud negli spogliatoi è stato anche Bonucci richiamato dall’arbitro con un cartellino rosso al 28′ del secondo tempo per un fallo da ultimo uomo.
In avvio di ripresa ci prova Candreva, schierato nella sua abituale posizione di destra, colpisce la traversa su tiro-cross. Manovra lenta che forse risente della mancanza dei cambi di gioco rapidi di Pirlo o della spinta sulle fasce che ha invece caratterizzato gli scontri precedenti con protagonisti Darmian e De Sciglio. Ci prova Giovinco, subentrato in campo, a metterci del suo: ennesima traversa nei minuti di recupero.
Lo stesso Conte ammette che “bisognava fare di più” e cita la stanchezza (due partite in tre giorni) come causa concomitante della grigia prestazione. Situazione comunque fiduciosa grazie ai nove punti in classifica in attesa dell’incontro con la Croazia, squadra più ostica del girone, reduce dalla vittoria schiacciante per 6 a 0 contro l’Azerbaigian. Conte conclude dichiarando la presenza di margini di miglioramento e sottolineando come gli avversari non siano stati pericolosi e si prepara alla prossima sfida: “Aspetto con grande voglia la partita con la Croazia”.
L’Italia mette le ali ma non vola, nell’attesa godiamoci i nove punti meritati (e poco sudati) e sulla rampa di lancio aspettiamo il tanto reclamato volo. Conte ci crede, noi ci crediamo.