Leicester City, licenziati figlio dell’allenatore e due compagni: orge e razzismo

James Pearson, figlio dell'allenatore, Tom Hopper e Adam Smith sono stati licenziati in tronco dal Leicester City in seguito al sex tape girato dai tre in Thailandia, e poi diffuso online dagli stessi calciatori

Leicester City, licenziati figlio dell’allenatore e due compagni: orge e razzismo

Non è una bella storia quella che arriva dall’Inghilterra, famosa e conosciuta anche per il calcio duro ma corretto, spesso portato ad esempio rispetto a quello nostrano, violento e poco rispettoso nei tifosi come nei suoi protagonisti. Eppure, dalla storia che vi raccontiamo oggi, il calcio inglese non ne esce granché bene.

Siamo a Leicester, la squadra dove gioca l’ex capitano dell’Inter Esteban Cambiasso, che ha regalato ai propri tifosi una salvezza che, a tre quarti de campionato, sembrava impossibile. Ma quello che è successo ha poco a che fare col calcio: James Pearson, figlio dell’allenatore Nigel, e i suoi due compagni Tom Hopper Adam Smith, l’hanno combinata davvero grossa: qualche giorno fa, infatti, hanno fatto un’orgia con alcune ragazze locali in Thailandia, apostrofandole anche con insulti razzisti. Come se non bastasse, i tre hanno anche girato un sex tape e l’hanno pubblicato su Internet.

Ebbene, oggi è arrivata la reazione del club di Leicester. Altro che trattamento di riguardo: il figlio dell’allenatore e i suoi due compagni sono stati licenziati in tronco dalla società inglese. Ecco la nota del club: “La decisione arriva al termine della conclusione di un’indagine interna e di un procedimento disciplinare, a seguito di eventi che hanno avuto luogo durante la tournée di fine stagione in Thailandia.

“Il Leicester City”, prosegue il comunicato ufficiale, “è ben consapevole della sua responsabilità, e di quella dei suoi giocatori, come rappresentanti della città di Leicester, della Premier League, della Football Association e dei sostenitori del club. E si impegna a promuovere un messaggio positivo verso la comunità sostenendo i valori della famiglia e dell’uguaglianza, e quelli di un club che ha la sua storia, la sua tradizione e le sue aspirazioni. Il club non farà ulteriori commenti sulle indagini e sui suoi risultati”.

Una vicenda decisamente spiacevole, quindi, che ha avuto pesanti conseguenze per i tre giocatori del club inglese, che per ora non hanno ancora rilasciato dichiarazioni a riguardo.

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