Dopo un primo tempo da favola, che ha praticamente sfiorato la perfezione, non c’è stato il classico finale a lieto fine. La Juventus esce prematuramente dalla Champions League 2015/16, eliminata agli ottavi di finale dal fortissimo Bayern Monaco di Pep Guardiola, ma lo fa dopo una gara di ritorno pazzesca nel suo svolgimento e che nessuno si sarebbe aspettato.
Una Juventus dominante nel primo tempo, capace di mettere sotto i bavaresi nel gioco e nel punteggio, con l’incredibile uno-due, firmato da Pogba e Cuadrado e che aveva fatto sognare i tifosi della Vecchia Signora. Un Morata in formato Messi, capace di fare a fette la pericolante difesa bavarese, Barzagli e Bonucci attenti e precisi nel chiudere Lewandowski e Muller, centrocampo ermetico e pronto a colpire in contropiede.
Tutto perfetto? No, purtroppo. Alla Juventus è mancato il terzo gol, che avrebbe, molto probabilmente, chiuso anzitempo il discorso qualificazione. Lo svantaggio di due reti ha tenuto ancora in vita il Bayern Monaco, duro a morire, e che ha colpito nelle poche occasioni concesse da capitan Buffon e compagni. Il gol di Lewandowski prima, la rete beffarda di Muller al 90esimo, poi i gol di Thiago Alcantara e Coman, l’ex di turno, nei tempi supplementari che hanno dato ai rossi la qualificazione.
La notte dell’Allianz Arena sarebbe potuta essere magica, ma si è trasformata in una notte amara e che verrà ricordata come un’impresa accarezzata, sfiorata e sfuggita sul più bello, a pochi metri dal traguardo. Ma verrà anche ricordata come la notte che, ormai non ci sono più dubbi, fa rientrare la Juventus nell’elite del calcio mondiale, alla pari con i top club come il Bayern Monaco, appunto, il Barcellona e il Real Madrid.
La finale della scorsa stagione non è stata un evento casuale e sporadico, la Juventus ha riacquisito la sua dimensione europea e ha la qualità e l’esperienza sufficienti per giocarsela anche con armate che – sulla carta – potrebbero sembrare invicibili.