Con lo Scudetto oramai in tasca ed una doppia semifinale di Champions League ancora tutta da giocare, la dirigenza juventina ha cominciato a muoversi oramai da tempo in chiave mercato, allo scopo di risolvere le ultime comproprietà e regalare ad Allegri una rosa ancora più competitiva per la prossima stagione. Proprio il tecnico toscano ha di recente manifestato forti simpatie per Mati Fernandez, trequartista classe 1986 della Fiorentina e della nazionale cilena, reduce da un buon periodo di forma dopo un addio stentato in viola.
Stando a quanto riporta il quotidiano La Nazione, infatti, il sudamericano avrebbe attirato su di sé le mire di Allegri, e sebbene il suo valore di mercato sia di circa 7,5 milioni secondo il noto sito di statistiche calcistiche Transfermarkt, il suo prezzo reale potrebbe comunque risultare inferiore, causa scadenza di contratto fissata al 2016. Questo quantomeno ragionando su logiche di mercato “fredde”, perché ad oggi risulta davvero difficile pensare che la Fiorentina possa concedere sconti alla Juventus, vista l’inimicizia tra le due compagini, ed i rapporti non certo idilliaci tra Della Valle ed Elkann.
Più probabile un rinnovo del centrocampista cileno con il club allenato da Montella, ma nel calciomercato mai dire mai: le lusinghe dei bianconeri potrebbero essere davvero difficili da rifiutare, e dopotutto Fernandez non è più un ragazzino e non ha molto mercato attorno a sé. Quantomeno, non per quel che concerne club all’altezza della Juventus (contrariamente a quanto accaduto con Jovetic nell’estate del 2013). Staremo a vedere.
Riflettori puntati anche in casa Empoli e Sassuolo: con i toscani c’è in ballo quel Daniele Rugani che fa gola a mezza Serie A, e non solo. Club di Premier League come l’Arsenal ed il Manchester United ci hanno già fatto un pensierino, ed il gioiellino classe ’94 ha recentemente affermato di non disdegnare l’idea di accasarsi nel campionato inglese. Queste le sue parole in merito all’eventuale pista estera, citate da Tuttosport: “Un’avventura all’estero, ad esempio Arsenal? E’ un’esperienza di vita che affascina chiunque. Per adesso non so neanche immaginare come potrebbe essere. Fa anche strano crederci, però vediamo quello che succederà“.
Juve, muoviti: Rugani è il futuro centrale della nazionale, ed ha già dimostrato ampiamente di poter giocare titolare in Serie A, nonostante la giovane età. Un difensore come lui, in tempi di penuria di reparto come questi (quanto son lontani i tempi di Maldini, Nesta, Costacurta, Cannavaro, Zambrotta…), è più che grasso che cola. Tanto più con un (pur ancora eccellente) Barzagli prossimo al canto del cigno, ed un Chiellini che ad ogni anno che passa non ringiovanisce di certo.
Capitolo Sassuolo, Zaza e Berardi: più il primo del secondo, anche se tra i due il talento vero è quel ragazzino esile classe ’94, con un carattere degno dei peggiori bar di Caracas. Ma nonostante le indubbie qualità tecniche, Berardi deve dimostrare di essere da Juventus soprattutto a livello di mentalità: il sinistro, potenzialmente, è da fasi finali della Champions League; la testa è da collezionatore seriale di provvedimenti disciplinari, in campo e fuori. Se son rose, fioriranno. E speriamo davvero che lo siano, anche in ottica azzurra perché sprecare un dono cristallino come il suo sarebbe un peccato imperdonabile.
Zaza, pur meno talentuoso del compagno di reparto, è certamente più maturo (anche causa età), ed in campo non si risparmia mai. E poi, pur non essendo un fenomeno, ha i suoi bei colpi da sparare, e potrebbe rappresentare una valida alternativa per il reparto d’attacco juventino (sebbene per vincere la Champions è necessario ben altro; Tevez, ad esempio, è tutt’altra cosa, e servirà più di Zaza per coprire il vuoto che lascerà l’argentino nel 2016).
Cavani e Falcao sono le due facce della stessa medaglia, per caratteristiche. Uno sembra essere inevitabilmente vincolato a Pogba, mentre l’altro è reduce da un terribile infortunio, e da una stagione non certo esaltante. I nomi sulla carta sono di primissimo spessore, ma è necessario ponderare accuratamente quando i milioni in ballo iniziano ad essere così tanti: tornando a guardare in casa viola, Gomez insegna.
Chiusura sull’outsider, quel Pione Sisto già nel mirino di Tottenham e Manchester City, indicato da alcuni addetti ai lavori come l’erede naturale di Christian Eriksen (peraltro già agli Spurs). Partiamo proprio da qui: Pione potenzialmente può diventare un grande giocatore, ma è molto diverso da Eriksen, sia come caratteristiche, sia come stile di gioco. Il trequartista del Tottenham è tutto classe, tecnica e visione di gioco, a scapito di una mobilità non esattamente notevole.
Pione è invece molto più simile al prototipo dell’ala offensiva moderna che tanto sta facendo le fortune dei maggiori club europei: classe, rapidità e dribbling secco, oltre ad un ottimo tiro. Non vede il gioco come il danese degli Spurs, ma in compenso è molto più veloce, e più adatto a giocare sull’esterno. La Juventus l’aveva già in pugno nel 2013, ma preferì non affondare il colpo; ora che Pione Sisto sta finalmente esplodendo in patria, il ritorno di fiamma potrebbe concretizzarsi già nel corso di quest’estate. Inglesi permettendo.