Juve campione d’Italia con 4 turni d’anticipo, in semifinale di Champions League e in finale di Coppa Italia. Alzi la mano chi, a inizio stagione, si sarebbe immaginato una situazione del genere ai primi di maggio. La maggior parte degli ultras, sicuramente no; non si spiegherebbero altrimenti le uova sul pullman bianconero, una volta appresa la notizia dell’ingaggio di Massimiliano Allegri come allenatore della stagione 2014-15.
Certo, ci sono tutte le attenuanti del caso per la protesta dei tifosi: Antonio Conte, simbolo della juventinità, aveva traumaticamente lasciato i bianconeri, e soprattutto Allegri era l’allenatore dell’odiato Milan, quello che gridava allo scandalo sul gol di Muntari, facendo intendere che il campionato non era, diciamo così, ‘regolare’: che la Juve aveva rubato, in sostanza. Quante volte le orecchie dei tifosi juventini hanno dovuto sentirsi delegittimare i propri successi con quello che, ormai, è diventato un vero e proprio mantra dei tifosi non juventini? Tante volte, ma mai avrebbero voluto vedere uno degli acerrimi avversari sulla loro panchina.
Eppure, dopo un ritiro estivo turbolento, Allegri ha cominciato pian piano a conquistare i tifosi, ottenendo una regolarità di risultati davvero incredibile. Se proprio volessimo trovare un neo alla stagione fin qui perfetta dei bianconeri, allora quello è la finale di Supercoppa Italiana persa ai rigori col Napoli. Spiccioli, insomma.
Un Tevez immarcabile, un Buffon (quasi) impeccabile, un Pogba a tratti stellare, e l’intero pacchetto difensivo con pochissime sbavature. Ma queste sono eredità di Conte, diranno gli irriducibili fan dell’attuale coach della nazionale. Ebbene, i meriti di Allegri, a nostro giudizio, sono la fantastica gestione di Morata, diventato un punto imprescindibile dell’attacco bianconero, e il rendimento altissimo di Pereyra, che ha fatto da jolly sulla trequarti bianconera.
E poi la Champions. Allegri si è spinto dove Conte non aveva mai osato: le semifinali, che la Juve non vedeva dal lontano 2003. Conte era arrivato al massimo ai quarti, eliminato da un Bayern stellare che regolò con un doppio 2-0 i bianconeri. Ma sono le prestazioni della squadra di Allegri a stupire: niente paura in Europa. Il 3-0 di Dortmund agli ottavi, è una di quelle partite che Conte non è mai stato in grado di regalare ai tifosi juventini. Sognare, ora, è più che legittimo!