Ben 35 precedenti ci sono tra Italia e Spagna. Tanti ricordi positivi e negativi. Quello negativo è senza dubbio la finale persa negli Europei del 2012, anche se ci siamo “vendicati” a Parigi quest’anno per 2-0. Questo match ricorda tante situazioni, come la gomitata di Tassotti a Luis Enrique o il caso Zamora nel 1934 per via di Mussolini.
Scontri diretti: tra Italia e Spagna ci sono 35 scontri diretti, dove noi ne abbiamo vinto uno in più (11-10) e quindi ci sono stati 14 pareggi. In casa, contro la Spagna, non perdiamo dal ’71, ed è un dato che deve farci sorridere, soprattutto se pensiamo che a Torino la Nazionale in 31 match ne ha vinti 24 e persi solo 5, l’ultimo ben 60 anni fa contro l’ex Jugoslavia.
Dati che devono farci sorridere per la partita di stasera.
Il Caso Zamora: nel 1934, venne disputata la partita tra Italia e Spagna. Al 31′ passa la Spagna con Regueiro, mentre nella fine del primo tempo Ferrari segna un gol irregolare, poiché Schiavio caricò il portiere facendogli perdere la palla. La partita finì 1-1, con un grandissimo Zamora che chiuse la porta in più occasioni e non concedendo nulla all’Italia. Qui nasce però il giallo Zamora. Pare che il Duce in persona sia intervenuto presso il governo spagnolo nella notte tra il 31 maggio ed il primo giugno affinché gli spagnoli non schierassero il forte portiere nella partita di spareggio prevista per l’indomani.
Ventiquattro ore più tardi, Italia e Spagna si ritrovano a contendersi il diritto di accedere alle semifinali. Però, fra i pali spagnoli c’è un certo Nogues. Poiché non esisteva la lotteria dei rigori, il match venne rigiocato e l’Italia vinse per 1-0, dove Nogues sbagliò clamorosamente e Meazza segnò facile facile davanti alla porta. Anche l’arbitro – Mercet – ci diede un aiutino non concedendo un gol regolare alla Spagna.
Ecco le parole del ct azzurro Ventura: davanti ad Italia-Spagna, giovedì sera allo Juventus Stadium, Giampiero Ventura fa la lista degli ingredienti: “Il vero problema sarà con quale rabbia, umiltà, fame arriveremo alla partita”. Faccenda più di temperamento che tecnica, campo dove gli spagnoli ci sovrastano. Dunque, avverte il ct azzurro, “dovremo correre bene, anche se solo questo non basterà”. Ci vorrà anche la nostra tattica, che tante volte ci ha salvato: “Bisognerà anche leggere bene le situazioni e proporsi”. Guai a perdere, per la classifica, anche se Ventura allenta la pressione: “Questa è una gara importante, ma non drammaticamente decisiva. Affascinante e stimolante, e da giocare per vincere”.
Queste invece le dichiarazioni del ct della Spagna, Lopetegui: “Pensiamo solo alla partita di stasera, con tutte le nostre forze, da domani inizieremo a pensare all’Albania.
Da Conte a Ventura il modo di giocare è rimasto simile, ma con sfumature diverse. Il sistema di base è lo stesso, in difesa e in attacco, il nuovo allenatore ha ereditato automatismi collettivi che funzionano molto bene”.