Inter: Sconcerti assolve Spalletti ed accusa la società

Per Sconcerti l'ennesimo fallimento dell'Inter non è da attribuire all'allenatore Luciano Spalletti, ma la vera responsabile è la società nerazzurra che non ha mai fatto una vera ricostruzione.

Inter: Sconcerti assolve Spalletti ed accusa la società

La panchina di Spalletti non è a rischio e non dipenderà dal risultato della prossima partita contro il Parma. A garantirlo è direttamente l’amministratore delegato dell‘Inter, Giuseppe Marotta ma, nonostante tutto, non si placano le polemiche e si cerca di trovare un colpevole (qual ora ci fosse un solo colpevole) all’ennesima crisi della compagine nerazzurra.

Mario Sconcerti, noto giornalista sportivo, nel suo editoriale sul “Corriere della Sera“, non usa mezzi termini ed indica come causa principale della crisi dell’Inter la società. Assolve il mister Luciano Spalletti che la sua unica colpa è stata quella di trovarsi di fronte una società che, a tutt’oggi, non è riuscita a fare una vera e propria ricostruzione.

Secondo il giornalista l’Inter non riesce a creare densità di gioco, in particolare negli ultimi cinquanta metri. Si evidenzia l’assenza di un giocatore che abbia visione di gioco e impostazione dell’azione. Un calciatore con queste caratteristiche servirebbe anche a “coprire le spalle“.

Accusa la società di aver “preteso troppo” da tutti i trequartisti che, di stagione in stagione, hanno indossato la maglia nerazzurra e, puntualmente, hanno deluso le aspettative. Tra gli altri cita Ljajic, Jovetic, Guarin, Kondogbia, Joao Mario, Borja Valero , Nainggolan e non tralascia Brozoviccostretto ad arretrare“.

A rafforzare le sue affermazioni sono i risultati di tutti gli allenatori che si sono susseguiti a partire già dall’era di Mancini. Sono stati vittima dello stesso errore tattico, pertanto le colpe non vanno assolutamente attribuite ai Mister ma, appunto, alla Società (anzi alle società). Non a caso parte da Mancini, per evidenziare che il gap ha avuto inizio da prima dell’avvento dei cinesi.

Chiude il suo editoriale paragonando il bomber della compagine milanese – Mauro Icardi – ad una peperonata: “buona da mangiare, ma difficile da digerire” ed aggiunge che se prima segnava molto, ed oggi segna molto meno, in questo caso il problema non è “un problema tattico, ma un problema tecnico“.

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