I tifosi del Tottenham non vogliono Rino Gattuso come allenatore: "È omofobo e sessista"

L'annuncio del probabile arrivo dell'ex allenatore del Napoli sulla panchina della squadra londinese ha scatenato le reazioni avverse dei tifosi inglesi.

I tifosi del Tottenham non vogliono Rino Gattuso come allenatore: "È omofobo e sessista"

L’ennesima vittima del politicamente corretto è Rino Gattuso, la cui trattativa con il Tottenham Hotspur è saltata dopo che i tifosi londinesi lo hanno definito omofobo e sessista, quindi incompatibile con i principi non scritti del club britannico. La notizia del possibile approdo di Ringhio sulla panchina del Tottenham ha scatenato una valanga di hashtag ostili da parte dei sostenitori della squadra inglese, che hanno convinto i dirigenti del club a mandare a monte ogni possibile accordo con l’ex allenatore del Napoli.

Tutto nasce da una serie di dichiarazioni alquanto datate. Nel 2013, infatti, durante un’intervista, Gattuso espresse la sua opinione sul ruolo di Barbara Berlusconi nel consiglio di amministrazione del Milan. Un ruolo sempre più dominante e che andava a detrimento dell’allora amministratore delegato Adriano Galliani. “Penso che per uno come Galliani bisogna avere maggior rispetto per tutto quello che ha fatto – disse Gattuso –. Barbara Berlusconi? Io le donne nel calcio non le vedo molto bene, mi dispiace ma è così”.

Da qui la prima accusa contro Gattuso: quella di sessismo. Alcuni anni prima, nel corso del programma televisivo Porta a Porta, Gattuso aveva anche espresso la sua preferenza per la famiglia naturale, stigmatizzando le nozze gay: “Le nozze tra gay non mi trovano d’accordo – aveva detto- Mi scandalizzo perché credo nella famiglia fin da bambino: per me, il matrimonio è tra un uomo e una donna. Anche se siamo nel 2008 e ognuno può fare quello che vuole, questa roba mi sembra molto strana”.

Da qui è scattata anche l’accusa di omofobia. Due capi d’imputazione diversi tra loro e lontani nel tempo ma considerati imperdonabili dai tifosi inglesi che, alla notizia dell’arrivo di Ringhio sulla panchina del Tottenham, hanno sommerso i social di commenti negativi, perché sui diritti sociali e sul politicamente corretto i sostenitori britannici non intendono arretrare di un millimetro. 

Non è dato sapere se, nel caso Gattuso avesse cambiato idea e si fosse scusato, le cose sarebbero andate diversamente. Si sa solo che il binomio sessismo-omofobia gli è rimasto appicciato addosso come un marchio d’infamia. E così, di fronte all’ira dei suoi tifosi, il presidente del Tottenham, Daniel Levy, non ha potuto far altro che bloccare la trattativa, con buona pace di chi crede ancora che per far vincere una squadra non contino le capacità e le competenze tecniche di un allenatore, ma contano le sue convinzioni personali.

Continua a leggere su Fidelity News