Giovanni Trapattoni compie 85 anni, la sua carriera

Al di là delle sue qualità umane, il Trap ha trascorso tutta la sua vita nel mondo del pallone: prima da calciatore, poi d'allenatore. Ecco i momenti salienti nel ruolo di mister.

Giovanni Trapattoni compie 85 anni, la sua carriera

Il ricordo più nitido che tutti noi abbiamo di Giovanni Trapattoni – parlo di quelli della mia generazione – è quello di quando fu Ct della nostra Nazionale al mondiale 2002 in Corea e Giappone, fummo eliminati anche a causa di un arbitraggio a dir poco casalingo da parte del fischietto Byron Moreno. Ad un certo spuntò fra le sue mani l’acqua santa, il Trap provava così ad esorcizzare il momento e poi l’immagine di quando nervoso imprecò contro l’ uomo a bordo campo. Istantanee indelebili. Rimase alla guida degli azzurri anche nella manifestazione successiva, agli europei del 2004, ma anche in quell’occasione non ci fu molta fortuna: la Nazionale fu eliminata grazie al famoso pari “biscotto” fra Svezia e Danimarca.

Giovanni Trapattoni da poco 85enne, nasce a Cusano Milanino nel 1939 e li comincia la sua carriera da calciatore, in questo ruolo, da centrocampista, vince trofei nazionali e internazionali con la maglia del Milan; ma è nella professione di allenatore che ebbe maggiore successo. Dati alla mano il mitico Trap, al di là della sua grande simpatia, è uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio.

E’ stato un mister che ha messo d’accordo sia i tifosi della Juventus che quelli nerazzurri (cosa non semplice), si sedette infatti su tutte e due le panchine e su entrambe conseguì ottimi risultati. Allenò l’Inter dei record, la squadra che a suon di primati divenne campione d’Italia nel campionato 1988-1989,  mentre con la squadra torinese vinse sei volte il tricolore. Tutto questo gli ha permesso di diventare l’allenatore che ha vinto più campionati italiani in assoluto, sono ben 7 i suoi scudetti. Un primato – quello dell’allenatore milanese – che sarà difficile da battere.

Ha allenato anche all’estero, ad esempio in Germania e anche li vinse parecchio, celebre la sua sfuriata in conferenza stampa quando era il mister del Bayern Monaco, dove ai microfoni gridò una frase con la parola finale “Strunz”, ma questa non era la parolaccia italiana ma era il cognome, appunto, di Thomas Strunz, il bersaglio di quel momento del Trap.

E’ stato anche il commissario tecnico dell’Irlanda, non riuscì a qualificarsi al mondiale 2010 con i Verdi poichè perse lo spareggio con la Francia, che ebbe la meglio in quella gara grazie ad un goal irregolare, c’era un evidente fallo di mano commesso da Henry, ma la rete fu comunque convalidata. Ottenne il pass poi due anni dopo sempre con l’Irlanda ad Euro 2012. Auguri grande Mister e… “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco!

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