Gigi Buffon: “Lascio la Carrarese, mi hanno abbandonato”

In una lettera aperta alla città, Buffon spiega i motivi che l'hanno portato a prendere la difficile decisione: "Dovremmo tutti fare una pausa di riflessione e capire se questa città vuole la Lega Pro"

Gigi Buffon: “Lascio la Carrarese, mi hanno abbandonato”

Non tutti sapevano che Gigi Buffon, portiere della Juve e della Nazionale, è anche proprietario della Carrarese, la squadra della sua città. Quest’anno, la squadra toscana ha chiuso con un buon 12° posto in Lega Pro, mentre la stagione di Buffon è stata eccezionale sotto ogni punto di vista: campionato, Coppa Italia e un sogno chiamato Champions. Ma, a quanto pare, l’idillio con la Carrarese sembra essere finito, a quanto dichiara lo stesso Buffon: “Sono deluso, il 30 giugno sarà il mio ultimo giorno da patron.

Buffon ha deciso di scrivere una lettera ai tifosi, in cui spiega le motivazioni della sua decisione: “Ho voluto attendere il termine della stagione per fare il bilancio di questa esperienza. Lascio la Carrarese. Il mio è stato un gesto d’amore non ripagato dall’ambiente. Ho maturato questa decisione nel corso di quest’anno. In questa situazione, che va avanti da tre anni, è molto difficile continuare a fare calcio a livello professionistico, e la città e il suo primo cittadino sono da tempo al corrente di queste mie riflessioni. Sono deluso e amareggiato”.

Il portierone della Juve viene allo scoperto: “In questo momento, non credo ci siano le condizioni affinché la città si possa permettere una squadra di calcio in un campionato importante come la Lega Pro, per poi spiegare cosa ha vissuto in questi anni difficili: “Per due volte in cinque anni ho scelto di essere parte di due cordate imprenditoriali desiderose di risollevare le sorti della Carrarese. Il primo gruppo si è sciolto dopo due anni, lasciandomi solo. Il secondo, nonostante le promesse, non si è neanche mai concretizzato. E in entrambe le occasioni mi sono ritrovato solo e con la responsabilità di decidere se far fallire la società o garantirle un futuro, attraverso l’impegno delle società della mia famiglia”.

La chiusura è amara: Ho sempre scelto la via dell’investimento, pur consapevole che si sarebbe trattato di una scelta d’affetto e non di business. Forse dovremmo tutti prenderci un periodo di riflessione, città, imprenditori e tifosi, per capire se realmente interessa una squadra che rappresenti la nostra realtà nel campionato di Lega Pro”.

Continua a leggere su Fidelity News