Era nell’aria già da un po’ ma ora è anche ufficiale: Gennaro Ivan Gattuso, superando la concorrenza dei suoi colleghi De Rossi e Cannavaro, godendo anche di ottimi rapporti con l’attuale capo delegazione degli azzurri Gigi Buffon, è diventato la scelta di Gabriele Gravina ed è così il successore dell’esonerato Luciano Spalletti.
Questo soprattutto dopo il no di Claudio Ranieri che non ha voluto ricoprire due ruoli ma ha preferito dedicarsi esclusivamente alla sua Roma. Nelle ultime settimane Roberto Mancini sembrava volesse tornare ct, ma evidentemente l’eventuale ritorno non è stato considerato dal presidente federale. Una cosa è comunque certa: l’esonero di Luciano Spalletti è apparsa una giusta decisione.
Rino da calciatore è stato un centrocampista difensivo che ne aveva per tutti i 90 minuti, un calciatore tutto tigna e grinta, sue principali doti. Col Milan, tra gli altri successi, ha vinto due Uefa Champions League. Originario di Schiavonea di Corigliano Calabro (CS), in uno dei momenti più alti della sua carriera, proprio con gli azzurri è diventato campione del mondo nella famosa spedizione del 2006, quella guidata dal commissario tecnico Marcello Lippi.
Prestissimo, nel 2013 e a soli 35 anni, ha poi iniziato la sua avventura da allenatore in Svizzera (Sion), successivamente tante esperienze all’estero e in Italia, qui si è seduto sulle panchine di Milan e Napoli e con quest’ultima ha portato i suoi calciatori ad alzare al cielo di Roma la Coppa Italia (era la stagione 2019-2020). Ora il suo compito sarà tutto tranne che agevole, l’obiettivo è infatti riportare gli azzurri al mondiale viste le mancate qualificazioni nelle ultime due edizioni (2018-2022).
La speranza, rispetto al recente passato, è che si possa cambiare qualcosa a livello tattico e che si possano convocare i migliori calciatori, ridare insomma linfa ad una nazionale che al momento appare svuotata. Con 73 presenze, Ringhio conosce bene il valore della maglia azzurra e dovrà trasmettere determinazione a tutti i suoi prescelti. L’auspicio è che il tecnico calabrese possa dare quella necessaria scossa all’ambiente di Coverciano e risollevare fisicamente e psichicamente i calciatori per riuscire ad approdare ai prossimi mondiali americani (estate 2026).