Europa League: Tevez, finalmente! Ma non basta, Juve sconfitta 2-1

La Juventus perde 2-1 a Lisbona contro un buon Benfica ma a sei minuti dalla fine della partita era sul risultato di 1-1. La squadra di Conte come al solito mostra evidentissimi limiti nel possesso palla necessario per gestire il risultato

Europa League: Tevez, finalmente! Ma non basta, Juve sconfitta 2-1

Nella gara di andata della semifinale di Europa League, alla Juve non basta il tanto sospirato gol di Carlitos Tevez dopo cinque anni di digiuno in Europa per tornare a casa con un buon risultato dallo stadio di Lisbona. I bianconeri, infatti, subiscono il gol del 2-1 a sei minuti dalla fine della partita e tornano a Torino con il solito rimpianto: non essere riuscita a gestire il risultato, dopo aver raggiunto il pareggio che rappresentava un buon risultato in vista del ritorno allo Juventus Stadium.

I portoghesi partono alla grande e segnano un gol dopo appena due minuti di gioco, su azione di calcio d’angolo: colpo di testa di Garay che beffa un addormentato Bonucci a centro area. I bianconeri accusano il colpo e subiscono l’iniziativa del Benfica per larghi tratti del primo tempo sviluppando le proprie azioni d’attacco sui lampi di Tevez che spesso predica nel deserto.

Vucinic, messo in campo da Conte come prima punta, riesce solo a dimostrare la ruggine dovuta alla lunga inattività e a un’apatia congenita che neppure Conte è riuscito ad attenuare. Emblematica è l’azione d’attacco al 29’ del primo tempo in cui Tevez si fa tutta la metà campo avversaria con Vucinic che parte almeno due metri in fuorigioco e non riesce a rientrare per dettare il passaggio al compagno che è costretto a veder morire la propria azione sul fondo. La scelta di Conte di schierare il montenegrino si rivela davvero incomprensibile…

Nel secondo tempo la Juve entra in campo decisa a pareggiare e il Benfica risente forse dei festeggiamenti per il trentatreesimo scudetto così che in campo sembra esserci solo la Juve che arriva spesso dalle parti di Artur che al 55’, con un colpo di reni prodigioso, devia in angolo un bel colpo di testa di Pogba. Conte sostituisce Vucinic con Giovinco al 65’ e otto minuti dopo Tevez finalmente si sblocca: riceve palla al limite dell’area da Asamoah, dribbla due difensori e segna un gol con un tunnel ad Artur: è tripudio per l’argentino e immensa soddisfazione per la Juventus che finalmente ha acciuffato il pareggio per giunta segnando in trasferta un gol importantissimo.

A questo punto, però, vengono commessi due errori imperdonabili: prima Conte richiama un gasatissimo Tevez per mettere in campo un Osvaldo che non ha nelle sue corde il possesso palla e poi la squadra si rilassa permettendo al Benfica di segnare un bellissimo gol all’84’ su una bella azione al limite dell’area dei due nuovi entrati Cavaleiro-Lima, con quest’ultimo che segna un gran gol sotto la traversa e rischiando due minuti dopo il tracollo su tiro di Markovic. Nei cinque minuti finali, arrembaggio della Juve che sbaglia due gol facili con Marchisio e Chiellini.

La partita è stata bella e combattuta, ma Conte deve riflettere sui propri errori: perché schierare uno spento Vucinic? Perché togliere un esaltato Tevez dopo il gol europeo che gli mancava da cinque anni? Perché non riesce a spiegare alla sua squadra come si tiene palla per gestire il risultato? Perché Llorente è rimasto in panchina contro una squadra ottima di testa sia in attacco che in difesa?

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