Il sogno, perché di sogno si trattava, è durato in realtà 22 minuti; i più arditi, si sono spinti anche al 27° minuto. Dopo, francamente, la Viola giocava per l’orgoglio. I minuti in questione sono quelli dei due gol del Siviglia, che tolgono ogni speranza di qualificazione alla finale. Il resto della partita è stato caratterizzato dal moto d’orgoglio della Fiorentina, che vuole lasciare la competizione con un risultato dignitoso. Purtroppo per la Viola, non ci riuscirà. Il parziale di 5-0 tra andata e ritorno, va detto, è francamente esagerato, perché ‘ai punti’ la Fiorentina ha avuto più occasioni del Siviglia, sprecando un numero incredibile di occasioni.
All’inizio, però, la Fiorentina sembra crederci. Montella sceglie il 3-5-2 con Ilicic prima punta, preferito a Mario Gomez. Ma è il Siviglia a fare la partita, deciso a trovare il gol che stroncherebbe sul nascere ogni velleità di rimonta. Ma la prima occasionissima è della Fiorentina: colpo di testa di Gonzalo al 16′ e super parata di Rico, decisivo in questa occasione. Sei minuti dopo, però, arriva la doccia fredda: punizione Siviglia, con Savic da solo in mezzo a due avversari, con Bacca che vince il duello e insacca da pochi passi.
Il colpo è duro da digerire, e la Fiorentina subisce immediatamente il secondo gol. Punizione verso Coke, che rimette in mezzo e, complice la deviazione di Basanta, la palla arriva a Carriço, che non ha difficoltà a raddoppiare. A questo punto, come detto, la partita è chiusa. E vengono fuori i limiti tattici e caratteriali della squadra di Montella, che attacca, sì, ma in maniera troppo confusionaria.
E dire che la possibilità di segnare c’è, e si concretizza con un rigore di Ilicic: palla alle stelle. Alla fine, come preventivabile, il Siviglia andrà a giocarsi la quarta finale della sua storia, cercando di continuare la sua incredibile striscia di vittorie in Europa League.