Euro 2020, Wembley Stadium: Italia-Inghilterra, la finalissima l’11 luglio 2021 ore 21.00

L'Italia giovane e spregiudicata arriva in finale grazie a un bel gruppo coeso e tanto cuore. L'Inghilterra torna a essere tra le grandi e partecipa per la prima volta alla finale degli Europei.

Euro 2020, Wembley Stadium: Italia-Inghilterra, la finalissima l’11 luglio 2021 ore 21.00

Felicità incommensurabile in casa azzurri per il passaggio in finale Euro 2020. Vittoria sofferta, addirittura “mutilata” da alcune testate giornalistiche estere secondo le quali, a rigor di cronaca, gli spagnoli sarebbero dovuti essere i legittimi detentori del biglietto per Wembley.

Questa volta il bel da fare tra i pali è valso a Gigi Donnarumma il titolo onorifico di “portiere dalle mani d’oroda parte di certa stampa d’oltralpe. Non possiamo negare che le statistiche siano dalla parte della Spagna. Ma nel calcio, come in ogni sport, c’è un parametro che nessun numero può quantificare e nessuno straniero può tradurre: la “cazzimma”. Intesa nella sua accezione positiva come l’inarrestabile voglia di vincere e dodicesimo giocatore del Bel Paese fin dal primo incontro con i turchi.

La partita è subito emozioni a cielo e campo aperti: legno di Barella prima di scoprirsi in out side. Reazione immediata dei maestri del tiki taka, ma le affusolate dita dell’ultimo baluardo difensivo italiano impediscono al pallone di entrare in rete. Ancora un altro bacio tra sfera e palo spagnolo e si va negli spogliatoi. Il secondo tempo vede Chiesa armeggiare sempre più spesso in area avversaria, fino a trovare finalmente il modo di beffarsi della retroguardia e trafiggere il portiere.Ancora un girotondo di emozioni e poi è Morata lo juventino a spezzare l’incantesimo. L’Italia dei supplementari ha praticamente esaurito il carburante, è stanca ma riesce comunque a reggersi in piedi e tenere duro. Per un brutto tiro del destino, proprio le due star della partita Olmo e Morata, vuoi il primo per una brillante prestazione e il secondo per aver pareggiato i conti, decideranno dagli undici metri che è azzurro il sogno che deve continuare.

Anche la nazionale d’Oltremanica giunge da una sfiancante sfida vinta contro la Danimarca. E già dalle prime battute, si è percepito che fosse molto difficile azzardare un pronostico. Gioco maschio e rude con pochi complimenti, poco azzardo in attacco ma partita nel complesso godibile per lo spettatore. E’ il giovanissimo blucerchiato Damsgaard a mettersi subito in risalto e a rovesciare una doccia fredda sugli inglesi. E’ sua la firma sulla meravigliosa prodezza balistica su punizione che porta in vantaggio la Danimarca. Ma la squadra di Southgate è in terra d’Albione, dove il calcio è importante quanto il governo, e non può deludere i 60000 sudditi che, autorizzati da Boris Johnson, si sono assembrati sugli spalti e si stanno sgolando in canti ai loro beniamini. Cross al centro e Sterling, burlone come un folletto, lascia l’onere e il disonore del pareggio al suo marcatore diretto. Decisivi nel secondo tempo sono i reni scattanti come molle che Kasper ha avuto in eredità da papà Schmeichel. È ancora lui, Sterling, dopo un’altra sgusciata delle sue a ipnotizzare l’arbitro e fargli tirare un rigore dal cilindro, l’unico posto da dal quale sarebbe potuto uscire. Il numero uno danese osa di nuovo e lo respinge, ma nulla può sulla pronta ribattuta di Keane a distanza ravvicinata nonostante l’ulteriore e reattivo tuffo.La fortuna aiuta gli audaci e anche gli inglesi, se consideriamo che sono stati un autogoal e un rigore caduto dal cielo a decretare la loro vittoria.

Ripercorrendo il cammino in questo torneo, possiamo affermare che, almeno nella prima fase, gli inglesi hanno ottenuto il massimo rendimento col minimo sforzo. Con appena 2 goal realizzati, hanno guadagnato 7 punti validi per il podio giocandosela comunque con avversari di tutto rispetto. Poi la consacrazione a grande squadra battendo gli immortali tedeschi agli ottavi e subito dopo rifilando una sconfitta agli ucraini cacciati a suon di pallonate.Il grosso delle 8 reti totali è stato prodotto nelle fasi a eliminazione diretta, momento in cui gli inglesi hanno effettivamente ingranato la marcia.

L’Inghilterra ha infatti registrato una crescita simile a quella della Spagna. Lo sprint è iniziato dopo le qualificazioni superate con risultati non molto soddisfacenti.Toccherà a Di Lorenzo il difficile compito di sorvegliare stretto Sterling, coadiuvato da Chiesa che all’occorrenza ripiegherà in difesa.

Scorrendo le pagine dei passati almanacchi del calcio sui precedenti contro gli inglesi, ci accorgiamo subito che il pallottoliere delle vittorie protende dalla nostra parte. Nell’ultimo decennio, amichevoli escluse e comunque nelle occasioni che contano, gli azzurri hanno sempre avuto ragione sui britannici. Ricorderemo la vittoria ai rigori ai quarti di EURO 2012 e due anni dopo ai Mondiali di Brasile per 2 a 1 ai gironi di qualificazione, unica magra consolazione in un’avventura terminata prematuramente e contrariamente ad ogni pronostico per entrambe.

Il dispiegamento delle forze inglesi in campo avverrà in ordine al gettonatissimo 4-2-3-1 con Keane punta di diamante. L’Italia, squadra che vince non si cambia, e quindi avanti col 4-3-3. Keane, che si trova ad una sola lunghezza da marcatori ormai in spiaggia a prendere il sole, potrebbe avere velleità di capocannoniere del torneo come in Premier League. E Immobile invece potrebbe finalmente sbloccarsi se riesce a perforare la spesso alta difesa inglese.

In ogni caso, credo che assisteremo a un incontro timido su entrambi i fronti con emozioni al contagocce. Un episodio potrebbe essere fatale e due maledizioni sono state sfatate: le semifinali per gli inglesi e i rigori per gli azzurri.

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