Un notizia delle ultime ore, ufficializzata e concreta, vede il cambio più che ipotizzato della panchina interista affidata ora a Roberto Mancini. Era nell’aria e il clima, specie nelle ultime partite, teso, lasciava intravedere un rinnovamento.
Mazzarri viene dunque esonerato dopo un anno e mezzo fatto di alti e bassi, che non hanno mai visto l’Inter protagonista. Il pubblico aveva dato da tempo segnali di non gradimento, come aveva riportato Maurito Icardi nella sua ultima intervista “a San Siro sembra di giocare fuori casa”. Thoir dunque non si è lasciato scappare l’occasione. In lizza c’era Walter Zenga che pareva essere il successore designato per il post Mazzarri.
Amare le parole dell’ex portiere interista su Twitter in cui ammette che sarebbe stato un sogno per lui allenare il club nerazzurro, dispiaciuto riconosce anche di esserci andato molto vicino. Roberto Mancini firma un contratto di due anni e mezzo. Si tratta di un ritorno, dopo il piacevole ricordo di tre scudetti conquistati sotto la sua guida, dal 2004 al 2008.
Giunto nel periodo post- calciopoli aveva saputo dare vigore alla sua squadra grazie a nuovi inserimenti. Le sue dimissioni erano pervenute dopo la sconfitta in coppa Italia con la Roma (due a uno per i giallorossi) ma già dopo la partita di Champions con il Liverpool aveva annunciato che la sua carriera si sarebbe conclusa a breve. Subito dopo, il 2 giugno l’era di Josè Mourinho, che ha saputo tirare fuori il meglio da una squadra ben collaudata. Mazzarri viene esonerato dopo un periodo difficile, segnato da alibi non sempre convincenti.
Ci sarà da rinnovare buona parte della rosa che dimostra poca convinzione e qualità. Già da gennaio si prospettano quindi possibili svolte in ambito di mercato, anche perché il tecnico è esigente. Vedremo se il presidente sarà in grado di soddisfare le richieste di Roberto Mancini ma soprattutto del popolo nerazzurro.
Dopo le esperienze al Manchester City e al Galatasaray per lui un ritorno di fuoco. Il derby di Milano è alle porte e per il neo tecnico si presenta immediatamente l’occasione giusta: imporsi come leader di una rinascita e riconquistare la fiducia di una platea che ha fame e sogna tempi di gloria passati.