Nella giornata del 12 agosto è scomparso Claudio Garella, il portiere che ha vinto due scudetti dapprima con il Verona e poi con il Napoli. È deceduto in un’ospedale di Torino per complicazioni cardiocircolatorie dopo che nei giorni scorsi si era sottoposto a un intervento chirurgico al cuore,
La notizia, come riportato dalla “Gazzetta dello Sport“, viene confermata sarebbe stata ufficializzata nella chat degli ex giocatori dell’Hellas Verona. Il portiere scompare proprio a 3 giorni dal primo match vede contrapposti il suo Verona e il Napoli, le due squadre con cui ha avuto una certa continuità in campo.
La carriera di Claudio Garella
Era famoso per la tendenza a parare con ogni parte del corpo, in uno stile poco elegante ma sicuramente efficace. A volte veniva criticato per i suoi errori, definite “garellate” dal giornalista Beppe Viola, ma sin dai primissimi tempi di Verona riuscì a conquistare i loro tifosi, ottenendo il soprannome di “Garellik“, e la stima di Gianni Agnelli: “Garella è il più forte portiere del mondo. Senza mani, però”.
Il suo debutto in Serie A avvenne nella stagione 1972-1973 con il Torino, gara contro il Lanerossi Vicenza. Successivamente si trasferì in Serie D con la Juniorcasale, registrando anche un gol all’attivo segnato su rigore. Dopo un anno a Novara ebbe la grande occasione trasferendosi nella Lazio ove durante la prima stagione venne chiuso da Felice Pulici, bandiera della squadra capitolina, mentre l’anno successivo riuscì a giocare 29 delle 30 gare disponibili.
Nella Lazio però non fu tutto rose e fiori, dal momento che venne soprannominato “Paperelle” a causa dei suoi numerosi errori. Dopo la clamorosa retrocessione in Serie B, decise sempre di rimanere nella stessa categoria con la Sampdoria giocando titolare per 3 stagioni.
Dopo l’esperienza in Liguria passò al Verona allenato dal “mago della Bovisa” Osvaldo Bagnoli, ove vinse “l’ultimo scudetto di una provinciale” nell’84-85. Nel 1985 si trasferì a Napoli, e grazie anche all’approdo di Diego Armando Maradona, vinse un campionato e una Coppa Italia nel 1986. Chiuse la sua carriera nell’Udinese e nell’Avellino.
Gli ultimi anni di Garella
In seguito a un’esperienza poco fruttuosa da allenatore, ove nel 2010 prese le redini del Barracuda, squadra partecipante al campionato di calcio di Prima Categoria di Torino, per poi allenare i portieri del Pergocrema, le juniores del CIT Torino e infine nuovamente il Barracuda, nel 2014 decise di allontanarsi definitivamente da questo mondo.
Un addio però piuttosto sofferto, come rivelato dallo stesso Garella in una delle sue ultime interviste: “Vivo dimenticato. Il grande calcio si è scordato di me e non so perché. Sono direttore sportivo diplomato a Coverciano e da anni aspetto una telefonata che non arriva. Spiegazioni? Non mi sono inginocchiato davanti a nessuno, non frequento i giri giusti”.