E’ successo di tutto durante la partita di calcio Serbia – Albania del 14 ottobre tenutasi a Belgrado. Il caos è stato tale che i dirigenti si sono trovati costretti ad annullare il match e a dare all’Albania la vittoria a tavolino.
Ad innescare questo parapiglia è stato un drone lanciato nello stadio durante lo svolgimento della partita con raffigurata la bandiera della “grande Albania” ovvero la mappa dell’attuale territorio di tale Paese più altre zone confinanti non facenti parte di esso ma rivendicate dai nazionalisti albanesi. La scritta sottostante, “Kosovo autoctono”, ha fatto infuriare molti tifosi serbi.
Il velivolo è stato prontamente abbattuto da un giocatore della Serbia, Mitrovic, ma gli animi sconvolti dei presenti non si sono calmati. I calciatori albanesi se la sarebbero infatti presa con Mitrovic e, in risposta, i giocatori serbi sono accorsi a difendere il compagno.
Vista la situazione l’arbitro ha deciso di sospendere la partita per qualche minuto, ma si è trovato poi costretto ad annullarla del tutto. Dopo l’accaduto, ultras serbi si sono riversati in campo e hanno indotto alla fuga i giocatori della Nazionale Albanese. Tra di loro, anche una nostra “vecchia conoscenza”, Ivan Bogdanov, soprannominato dalla stampa italiana “Ivan il Terribile”, in quanto fu l’autore dei gravi disordini durante la partita Serbia – Italia tenutasi a Genova nel 2010.
Il nazionalista serbo, aveva appena finito di scontare un anno e 11 mesi di carcere ma evidentemente ciò non l’ha fatto desistere dal tornare fra gli ultras. La partita, valida per le qualificazioni agli Europei, si ferma così al 42′ minuto e la vittoria viene data all’Albania, anche se i giocatori affermano: “volevamo continuare a giocare e finire il match dignitosamente“. Il caos scatenato ha portato all’arresto di Ofri Rama, il fratello del Premier albanese Edi Rama. Costui è stato infatti accusato di aver ideato per l’occasione il drone con la bandiera incriminata. Orfi però è stato in seguito dichiarato estraneo ai fatti e quindi prosciolto; starebbe quindi già tornando in Albania.
La UEFA ha aperto un’inchiesta sull’accaduto e il delegato Hari Bin dichiara “tutto sarà oggetti di analisi da parte Commissione Disciplinare”. In Kosovo intanto (regione a maggioranza albanese) molti cittadini hanno festeggiato inneggiando all’Albania. Per ora non ci sono stati scontri ma la polizia sta vigilando per evitare eventuali incidenti.