Le indiscrezioni giravano da mesi, ora è partita anche l’indagine: l’accordo sui diritti Tv per il triennio 2015-18 potrebbe essere stata frutto di un accordo segreto (nemmeno tanto) tra Sky e Mediaset. I sospetti erano stati confermati dalle parole di Claudio Lotito con Pino Iodice, dg dell’Ischia, balzata agli onori della cronaca per l’avversione del presidente della Lazio alla promozione (puntualmente avvenuta) di Carpi e Frosinone. In quell’occasione, Lotito disse: “Io, di bilanci, me ne intendo, sono quello che ha fatto prendere 1,2 miliardi alla Lega di A, ho fatto parlare Murdoch e Berlusconi“. Da quella frase, sarebbero scattate le ispezioni della Guardia di Finanza nelle sedi di Sky, Mediaset e Lega Calcio.
L’ipotesi investigativa è che Sky e Mediaset avrebbero trovato un’intesa per spartirsi il mercato, con la Lega Calcio che avalla l’accordo, rinunciando a 150 milioni che avrebbe incassato se si fosse seguita la normale logica del miglior offerente; questo accordo fu fatto sfruttando alcuni cavilli del bando. Anche Eurosport, non accettando la situazione, parlò apertamente di violazione delle regole, e minacciò azioni legali.
Al vaglio delle offerte, Sky aveva effettuato le migliori offerte per i pacchetti A e B, che comprendono le migliori squadre di A (esclusa la Roma), mentre a Mediaset resta il pacchetto D, i diritti cioè sulle altre 12 squadre di A; il Biscione, inoltre, aveva appena concluso l’acquisto delle esclusive delle partite di Champions League per 700 milioni. Ma un pacchetto con le 12 ‘peggiori’ squadre di A e la Champions non sarebbe stato appetibile per gli abbonati.
Alla fine di un’assemblea caldissima, Mediaset e Sky si scambiano i pacchetti del digitale e del satellitare, dopo una serie di diffide e contro-diffide prima dell’accordo, a poche ore dalla scadenza del bando. La Lega, con questa mossa, incassa 945 milioni invece di 1,1 miliardi che avrebbe potuto prendere nel caso fosse stato assegnato tutto a Sky. Ma forse, per l’Antitrust, le cose sarebbero dovute andare diversamente.