Un vero e proprio bollettino di guerra. E’ di questo che si parla, non di calcio, nell’accesissimo derby di Belgrado tra Stella Rossa e Partizan, uno dei più ‘sentiti’ dell’intero calcio europeo, non nuovo a gravi episodi di violenza. Oggi, però, è stato un vero inferno: una cinquantina di tifosi feriti, venti poliziotti all’ospedale e circa 40 hooligans arrestati. Ed è solo il primo bilancio, quello provvisorio. La polizia serba è infatti al lavoro per identificare i responsabili degli scontri, grazie soprattutto all’ausilio delle telecamere: non si escludono, nelle prossime ore, dei veri e propri blitz all’interno dei club dei tifosi delle due squadre.
Già prima del fischio d’inizio erano partiti gli scontri all’esterno dello stadio ‘Marakana’, con i tafferugli che proseguivano all’interno dello stadio, obbligando le autorità sportive a posticipare la partita di 45 minuti. Una volta iniziata la partita, scoppia il vero e proprio inferno: una fitta sassaiola e ripetuti tentativi di contatto tra le tifoserie di Belgrado, costringono i poliziotti a frapporsi per evitare un bilancio peggiore; è in questa fase che si sarebbero registrati gli scontri più feroci. La partita tra i due maggiori club di Belgrado è stata quindi sospesa per lancio di petardi e di fumogeni per 7 minuti.
Il derby di Belgrado (per la cronaca: la partita è finita con uno scialbo 0-0) è stato posticipato per decisione dell’arbitro, che ha preferito aspettare che la situazione si calmasse prima di dare il fischio d’inizio. Ma era proprio in quegli attimi che sia sugli spalti sia fuori lo stadio si scatenava la ferocia di due delle tifoserie più violente d’Europa, che diventano una furia incontrollabile quando si gioca il derby. Nonostante l’intervento della polizia, comunque, le due tifoserie sono riuscite comunque ad entrare in contatto, armati di bastoni e aste di bandiere. Nonostante ciò, diamo merito alla polizia di aver evitato una situazione ben peggiore.